20 anni di gloria
giovedì 20 gennaio 2005
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Esattamente 20 anni fa esordiva uno dei più grandi difensori di tutti i tempi: Paolo Maldini.
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di Paolo Menicucci
20 gennaio 1985: allo stadio Friuli è una domenica fredda e ventosa. Nils Liedholm, allenatore dell’AC Milan, decide di schierare il figlio di Cesare Maldini, 16 anni, chiedendogli in che ruolo vorrebbe giocare.
Esordio benaugurante
"Mi piacerebbe giocare da terzino destro”, risponde timidamente il giovane. Non tutti sanno che, in realtà, lui è un destro naturale. L’incontro tra Udinese Calcio e Milan finisce 1-1, ma verrà ricordato per l’esordio di uno dei difensori più forti nella storia del calcio.
Vittoria prestigiosa
Due decenni più tardi, Paolo Maldini è ancora in grande forma, proprio come in quella domenica d’inverno. Qualche giorno fa, il giocatore ha festeggiato 20 di calcio con un 3-1 proprio contro l’Udinese. L’obiettivo è stato portato a termine con la passione, l’imponenza e lo stile di sempre nella posizione di terzino sinistro, che lui ha occupato per anni prima di diventare un grande centrale.
Stima universale
Il difensore ha ricevuto una splendida ovazione da uno stadio gremito di striscioni in suo onore. Anche se ha trascorso l’intera carriera al Milan, il rispetto in Italia per Maldini è universale e va oltre la rivalità tra squadre. L’intera nazione si è letteralmente stretta intono all’ex capitano azzurro.
Esempio brillante
Senza sorprese, visto che Maldini ha disputato quattro Coppe del Mondo FIFA e tre Campionati Europei UEFA, vincendo tutto quello che un giocatore potrebbe sognare. Sette scudetti, quattro UEFA Champions League, quattro Supercoppe UEFA, una Coppa Italia, quattro Supercoppe italiane e due Coppe Intercontinentali.
Maldini emozionato
"Festeggio 20 con la mia squadra, nella mia città e con la società per cui ha giocato anche mio padre – ha dichiarato un emozionato Maldini al termine della partita –. Sarà una bella storia da raccontare ai miei nipotini". A 36 anni, non è ancora pronto ad andare in pensione, anche se il suo contratto scadrà nel 2006. "Amo ancora giocare a calcio. Il Milan mi ha comunicato che potrò prolungare il mio contratto in qualsiasi momento, ma prometto di non firmare per più di un altro anno”, ha detto sorridendo.
“Professionista perfetto”
"Credo che posso giocare fino a 40 anni, considerando le sue condizioni fisiche – ha commentato il suo allenatore Carlo Ancelotti –. È un’icona del calcio mondiale e ha meritato tutti i traguardi raggiunti nell’arco di una carriera magnifica. Verrà ricordato non solo per i risultati, ma anche per il suo comportamento, sia in campo che fuori. È l’esempio del professionista perfetto".
Futuro incerto
Maldini ha ammesso di non aver ancora deciso cosa fare quando appenderà gli scarpini al chiodo. "Ci penso da tre anni, ma non ho ancora trovato una risposta” ha dichiarato. Tuttavia, non seguirà le orme di suo padre. "Gli allenatori soffrono troppo, quindi non ho intenzione di far questo mestiere" ha commentato.
Il momento più bello
Il momento più bello della sua carriera è arrivato nel 2003, quando, come suo padre, ha capitanato il Milan e ha vinto il trofeo più prestigioso d’Europa, battendo la Juventus FC all’Old Trafford. "È stata la mia prima coppa da capitano, non dimenticherò mai quel momento – ha spiegato –. Se penso che c'è la possibilità di ripetere esperienze come quella, l’ipotesi di lasciare il calcio si allontana".
Ancora uno
I tifosi rossoneri sperano che il loro capitano centri ancora una grande vittoria. 20 anni dopo il suo esordio, è impossibile immaginare un trionfo del Milan senza Maldini.