Il silenzio è d'oro per il Galatasaray
giovedì 6 dicembre 2012
Intro articolo
Burak Yılmaz racconta a UEFA.com che il silenzio e le occhiatacce del tecnico Fatih Terim hanno permesso al Galatasaray di cambiare atteggiamento e vincere contro il Braga.
Contenuti top media
Corpo articolo
Burak Yılmaz, attaccante Galatasaray
Non abbiamo giocato bene nel primo tempo, ma quando abbiamo sentito il risultato tra Manchester e Cluj abbiamo capito che dovevamo cambiare atteggiamento per qualificarci. Il mister stava zitto ed è lì che ci siamo preoccupati. Non gli servono parole, lo capiamo da come ci guarda. Allora siamo riusciti a ribaltare la partita e per fortuna abbiamo preso i tre punti che ci servivano, ma devo dire che li meritavamo.
Felipe Melo, centrocampista Galatasaray
Onestamente, contavamo almeno su un pareggio tra Manchester United e CFR Cluj, quindi potete capire la nostra preoccupazione quando abbiamo sentito che il Cluj stava vincendo. Nel primo tempo abbiamo avuto problemi perché pensavamo di essere già qualificati e puntavamo al pareggio. Poi il Braga è riuscito a segnare e tutto è diventato più difficile. I due cambi del mister nell'intervallo hanno fatto la differenza, perché i giocatori che sono entrati sono molto veloci negli spazi. Abbiamo pressato di più e questo ci ha permesso di rimontare.
Custódio, centrocampista Braga
Stasera abbiamo giocato un'altra buona partita, creando molte occasioni nel primo tempo. Purtroppo, siamo riusciti a segnare solo una volta. Nel secondo tempo, loro hanno avuto due opportunità e le hanno concretizzate entrambe. Questa è la UEFA Champions League e vieni punito per i tuoi errori, come è accaduto a noi per tutta la stagione. Abbiamo sbagliato in quasi tutte le partite e alla fine abbiamo pagato un caro prezzo. Il nostro calcio è stato offensivo e spettacolare per tutta la fase a gironi, ma non ci ha ricompensati. Non credo che l'eliminazione abbia a che fare con la mancanza di esperienza, perché ne abbiamo. Gli errori hanno portato a cinque sconfitte. È inutile lamentarsi: dobbiamo continuare a lavorare per tornare in questa competizione anche l'anno prossimo.