Vermaelen si aggrappa all'orgoglio
giovedì 16 febbraio 2012
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Un demoralizzato Thomas Vermaelen descrive le sensazioni dell'Arsenal dopo il pesante 4-0 contro il Milan e promette almeno di difendere l'orgoglio dei Gunners a Londra.
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Un demoralizzato Thomas Vermaelen descrive le sensazioni dell'Arsenal FC dopo il pesante 4-0 subito dall'AC Milan nella gara d'andata degli ottavi di UEFA Champions League.
Dopo aver trascorso gran parte della stagione senza tre difensori titolari su quattro, l'Arsenal ha ritrovato i terzini Bacary Sagna e Kieran Gibbs, pur rinunciando a Per Mertesacker per un infortunio riportato sabato. Vermaelen, impiegato come terzino nelle ultime settimane, è stato quindi schierato nel ruolo preferito di difensore centrale a fianco di Laurent Koscielny.
Tuttavia, i presunti miglioramenti in difesa sono stati solo teorici, perché il Milan è andato in vantaggio con Kevin-Prince Boateng al 15' e Robinho ha raddoppiato al 38'. Alla fine del primo tempo, i Gunners sono stati costretti a sostituire Koscielny, aprendo la strada alla valanga rossonera.
Approfittando di uno scivolone di Vermaelen, Robinho ha messo a segno il terzo gol, poi Johan Djourou ha causato un penalty trasformato con freddezza da Ibrahomović. "È difficile spiegare quel che è successo dopo la gara, perché sono molto amareggiato", commenta Vermaelen.
"È stato un risultato pessimo. L'unica cosa che dobbiamo ricordare è che manca ancora una partita. Ora dobbiamo dimostrare il nostro orgoglio e dare il 100% nella gara di ritorno. Dobbiamo restituire qualcosa ai tifosi dell'Arsenal che sono venuti fin qui e che hanno assistito a questo crollo".
Anche se il 6 marzo i Gunners devono vincere almeno con lo stesso risultato per riportare l'incontro in parità, il 26enne ex difensore dell'AFC Ajax vuole dimostrare che la squadra è sempre capace di reagire.
"I veri professionisti sanno gettarsi tutto alle spalle. Dobbiamo imparare dalla partita di stasera, ma in questo momento è importante restare mentalmente forti e concentrarsi sulla prossima partita".