Vincere non è sempre importante
venerdì 15 maggio 2015
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Il Dnipro ha vinto meno della metà delle sue partite in UEFA Europa League in questa stagione ma è arrivato in finale; UEFA.com presenta alcune squadre arrivate al successo seguendo percorsi alternativi.
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Tutti almeno una volta abbiamo sentito quella frase consolatoria che ci viene detta in caso di sconfitta per attenuare il dolore e il rammarico. 'Vincere non è importante', si dice in questi casi, ma tra le squadre che partecipano alle competizioni europee della stagione 2014/15, il detto sembra trovare dei sostenitori. L'FC Dnipro Dnipropetrovsk ha dimostrato che si può raggiungere la finale in molti modi diversi: arriverà infatti alla finale di Varsavia di UEFA Europa League avendo vinto meno della metà delle 16 partite disputate nella competizione a partire dagli spareggi (7 vittorie, 5 pareggi e 4 scontitte).
Come abbiamo scoperto, tuttavia, non si tratta di un fenomeno assolutamente inedito: non vincere non è un impendimento per la vittoria...
Club Atlético de Madrid, 2009/10 UEFA Europa League
V3 P8 S4 – campioni
I Rojiblancos non erano certamente tra i candidati alla vittoria finale dopo essere passati in UEFA Europa League in virtù dei tre punti conquistati nella fase a gironi di UEFA Champions League. Nei sedicesimi solo la rete di Diego Forlán al 90esimo minuto permette agli spagnoli di superare il Galatasaray AŞ, poi tocca a Sporting Clube de Portugal, Valencia CF e Liverpool FC, cadere per mano dell'Atleti in virtù dei gol fuori casa. In finale invece questa regola non è attuabile, per cui l'Atlético riesce a fare addirittura meglio, segnando con Forlàn nei tempi supplementari la rete che permette agli spagnoli di battere il Fulham FC e interrompere un digiuno europeo durato 14 anni.
PSV Eindoven, 1987/88 Coppa dei Campioni
V3 P5 S1 – campioni
I due volte campioni d'Olanda di Guus Hiddink vincono contro Galatasaray e SK Rapid Wien (due volte), ma nella seconda fase non arriva nemmeno una vittoria nei tempi regolamentari. Gli olandesi superano FC Girondins de Bordeaux e Real Madrid CF per la regola dei gol fuori casa, in virtù dei pareggi per 1-1 in Francia e Spagna; poi terminano la finale con l'SL Benfica a reti inviolate. Inevitabilmente si va ai rigori. La fortuna sorride agli olandesi che grazie all'errore dal dischetto di António Veloso (padre di Miguel), vincono e cominciano un'estate dorata.
Danimarca, 1964 Campionato Europeo UEFA
V4 P2 S3 – quarto posto
In molti lo dimenticano, ma la Danimarca ha raggiunto le semifinali EURO ben due volte prima del trionfo del 1992. Le vittorie su Malta e Albania (4-1 complessivo) proiettano i danesi alla sfida contro il temibile Lussemburgo nei quarti di finale. Alla Danimarca basta la rete di Ole Madsen per battere i Leoni Rossi ad Amsterdam. In semifinale l'USSR è un avversario troppo duro per i danesi che perdono anche la finale terzo-quarto posto contro l'Ungheria.
Villarreal CF, 2005/06 UEFA Champions League
V3 P7 S2 – semifinale
"Questo Villarreal è una squadra unica - racconta Roberto Mancini -. Si difendono con intelligenza e si divertono nel farlo". La squadra rivelazione della competizione - guidata da Manuel Pellegrini -, nella fase a gironi segna tre reti, ne subisce appena una e passa come prima del gruppo con dieci punti. Nella fase a eliminazione diretta i Sottomarini Gialli eliminano prima il Rangers FC e poi l'FC Internazionale Milano di Mancini, entrambe in virtù della regola dei gol fuori casa; se Juan Riquelme avesse realizzato il rigore concesso sul finire della partita contro l'Arsenal FC, probabilmente gli spagnoli sarebbero arrivati in finale.
Russia, 2013 Campionati Europei UEFA Under 17
V1 P4 – campioni
La Russia ha vinto una sola volta nella competizione, ma i quattro pareggi e la loro freddezza e precisione dagli 11 metri, ha permesso alla squadra allenata da Dmitri Khomukha di sollevare la coppa in Slovacchia. Dopo aver battuto l'Ucraina per 3-0 nella partita d'apertura, la Russia fa appena un'altra rete nel pareggio con l'Italia che gli permette di passare il turno. In semifinale pareggiano 0-0 con la Svezia, ma passano dopo un'interminabile serie di calci di rigore (10-9). In finale c'è ancora una volta l'Italia e arriva un altro pari che i russi convertono in vittoria dal dischetto (5-4). "Non ho parole", racconta il difensore Dzhamaldin Khodzhaniyazov. E in effetti non era l'unico a essere rimasto senza parole.
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*Le statistiche vanno dalla fase a girone in poi