Paul Pogba su Juve, United e la 'chiave per la vita'
venerdì 2 novembre 2018
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Mentre si prepara a tornare a Torino con la maglia dello United, Paul Pogba parla a UEFA.com dei suoi amici della Juventus e di come il calcio riesca a unire le persone.
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Sulla sfida contro la Juventus, sua ex squadra, in UEFA Champions League
È strano ma [prima del sorteggio per la fase a gironi] avevo detto a mio fratello: 'Ti immagini se finissimo nello stesso girone della Juve?'. È stato un grande periodo della mia carriera.
Le emozioni sono tante perché lì ho giocato la mia prima stagione [intera] nel calcio professionistico [in prima squadra] e segnato il mio primo gol. Con i Bianconeri sono cresciuto come calciatore e per questo nutro profondo rispetto per il club. Ci saranno molte emozioni per il mio ritorno a Torino perché lo vedo anche come il mio stadio - so di essere a casa quando sono all'Old Trafford ma mi sento a casa anche quando torno alla Juve. Tuttavia andremo lì per giocare una partita di Champions League non per visitare lo stadio. Sarà una partita difficile e molto emozionante, specialmente per me.
Se sono rimasto in contatto con molti compagni della Juve? Sì, assolutamente. Prima di tutto con il mio connazionale Blaise [Matuidi]. Poi parlo anche con [Juan] Cuadrado e [Paulo] Dybala, e a volte ci sentiamo con [Leonardo] Bonucci. Parliamo con una certa regolarità dato che eravamo un ottimo gruppo - ci siamo sentiti come una famiglia. Da quando ho lasciato la Juventus sono tornato una sola volta per vedere i giocatori, però tornare e giocare sarà molto bello e penso che la sensazione sarà reciproca.
Sul perché ha scelto di tornare al Manchester United nel 2016
Mi sentivo come se mi mancasse qualcosa. Volevo essere titolare con questa maglia ed essere parte della squadra. Non è stata una vendetta. Volevo tornare con più esperienza. Ero molto più giovane [quando sono andato via nel 2012 dopo una sola stagione in prima squadra e tre presenze in Premier League]. Quando sono andato via ho conosciuto un calcio diverso e ho acquisito esperienza. Ho giocato anche in Champions League, sono tornato con maggiore maturità.
Naturalmente per me è stato come tornare a casa. Sono entrato nelle giovanili dello United e questa è la mia casa e sarà sempre così. Sono cresciuto io, così come sono cresciuti i miei compagni di squadra dell'epoca, e adesso siamo di nuovo tutti insieme in prima squadra, quindi è una bella storia.
Sulla collaborazione con la campagna #Equal Game della UEFA
Cerchiamo di essere dei modelli di ruolo per tutti. Dobbiamo anche inviare il messaggio che tutti possono praticare uno sport come il calcio. Rende le persone felici. Quando [la Francia] è diventata campione del mondo, eravamo tutti insieme. Ogni razza si è riunita, tutti ci siamo abbracciati e baciati; è stato meraviglioso, ed è ciò che il calcio può dare alle persone di tutto il mondo.
Lo sport può unire la gente e lo scopo di questa campagna è proprio questo: rendere le persone consapevoli del fatto che il calcio sia per tutti, non per un solo colore di pelle. Se guardi il Manchester [United], abbiamo belgi, italiani, brasiliani e siamo tutti insieme. Impariamo le culture degli altri e scopriamo tante cose interessanti. Conduciamo tutti le stesse vite, e l'unica differenza è che veniamo da paesi diversi.
Ci rispettiamo e ci accettiamo tutti poiché rispetto e accettazione sono fondamentali. Questa è la chiave per la vita. Non puoi permetterti di rimanere attaccato a cose come la discriminazione, la razza e altro del genere. Quando viviamo insieme, viviamo meglio.