Barça padrone, l'Inter cade al Camp Nou
mercoledì 24 ottobre 2018
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Con un gol per tempo - dell'ex Rafinha e di Jordi Alba - i catalani regolano i Nerazzurri: l'assenza di Lionel Messi non ferma i padroni di casa, che volano in vetta al girone in solitaria.
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Non c'è Lionel Messi, ma il Barcellona è sempre il Barcellona e l'Inter se ne accorge a sue spese. Al Camp Nou i catalani offrono una prestazione di grande qualità e regolano 2-0 i Nerazzurri, guadagnando la vetta solitaria del girone. Per la squadra di Luciano Spalletti arriva così la prima sconfitta stagionale in UEFA Champions League, maturata dopo sette vittorie di fila fra tutte le competizioni.
Privi dell'infortunato Radja Nainngolan, i Nerazzurri si presentano con Borja Valero in posizione di trequartista, mentre sull'out di destra c'è Antonio Candreva e non Matteo Politano. Il primo vero brivido per l'Inter arriva su azione da corner: Clément Lenglet svetta più in alto di tutti e colpisce a botta sicura di testa, ma Samir Handanović ha un riflesso prodigioso e si salva di puro d'istinto. I catalani, come da copione, schiacciano l'Inter, che quando riparte prova subito ad imbeccare Mauro Icardi in verticale.
L'argentino sciupa due buone chance potenziali: prima spedisce alto oltre la traversa un cross radente di Ivan Perišić, poi imbeccato di testa da Borja Valero in piena area, scivola poco prima del tiro sull'opposizione di Lenglet.
Sono però lampi sporadici, perché l'inerzia della sfida è tutta a favore dei catalani. Rafinha - grande ex del match - prima impegna Handanović dal cuore dell'area su splendida imbeccata di tacco di Luis Suárez, poi, al 32', firma il gol del vantaggio infilandosi tra le maglie della difesa nerazzurra e appoggiando in rete il cross dalla destra sempre dell'uruguaiano.
L'Inter prova a reagire con un siluro dai 30 metri di Matías Vecino che passa non lontano dalla traversa della porta di Marc-André ter Stegen, ma la squadra di Spalletti fatrica a costruire gioco in maniera organica e rischia di subire il raddoppio a una manciata di secondi dall'intervallo: Philippe Coutinho calcia un'insidiosa punizione dal limite dell'area e la sfera, complice una deviazione di João Miranda in barriera, sibila a un niente dal palo alla destra di Handanović, con lo sloveno proteso in tuffo nella direzione opposta.
L'avvio di ripresa dell'Inter è più propositivo. Politano - subentrato a Candreva - entra bene in partita e si rende pericoloso due volte in rapida successione; prima con un tiro-cross dalla fascia destra smanacciato da ter Stegen, poi con un sinistro alto dal limite dell'area su sontuosa assistenza di tacco di Icardi.
I padroni di casa però non restano a guardare: prima Suárez impegna Handanović, poi è Lenglet, favorito da un errore di Kwadwo Asamoah, a calciare addosso allo sloveno da posizione ravvicinata. Spalletti decide allora di giocarsi il tutto per tutto e getta nella mischia Lautaro Martínez al posto di Borja Valero.
A sfiorare il gol però è ancora il Barcellona: sugli sviluppi di un corner per l'Inter i catalani innescano una micidiale ripartenza manovrata che porta al tiro Coutinho, la cui conclusione si stampa sulla traversa. Ci prova anche Ivan Rakitić con un sinistro a giro dalla distanza che termina a fil di palo. Poi, all'83' arriva il raddoppio catalano.
Rakitić inventa un filtrante perfetto per Jordi Alba, che si infila alle spalle di Milan Škriniar, entra in area e batte Handanović con un preciso diagonale di sinistro. E' il gol che di fatto chiude l'incontro: troppo Barcellona per l'Inter, che conserva però ben cinque punti di vantaggio su Tottenham e PSV Eindhoven. La qualificazione agli ottavi è tutt'altro che compromessa.