Insigne-gol, il Napoli esulta allo scadere
mercoledì 3 ottobre 2018
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Un gol di Lorenzo Insigne al 90' consente al Napoli - dominante per lunghi tratti - di piegare il Liverpool e di portarsi al primo posto nel Gruppo C
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Una partita a scacchi più che una partita di calcio: il Napoli batte il Liverpool all’ultimo assalto con un gol di Lorenzo Insigne, ma è Carlo Ancelotti il vero vincitore del match: prima sorprende tutti con la difesa a tre, poi cambia modulo, riporta José Callejón nel suo ruolo naturale e indovina la mossa che decide il match. Scacco matto.
Per la prima volta dopo sei anni, dunque, il Napoli entra in campo con la difesa a tre: al centro c’è Raúl Albiol, Nikola Maksimović fa la guardia sul centrodestra e Kalidou Koulibaly prende in consegna lo spauracchio Mohamed Salah sul centrosinistra. È una rivoluzione tattica, pensata per imbrigliare le tre punte di Jürgen Klopp e contenere le ripartenze mortifere dei Reds.
Attenti, quadrati e compatti dietro, gli azzurri provano anche a colpire avanti affidandosi alle giocate di Insigne, sempre più a suo agio nel ruolo da seconda punta che Ancelotti gli ha cucito addosso. Libero di muoversi su tutto il fronte dell’attacco, Insigne va due volte al tiro nei primi sedici minuti: prima di sinistro, al 10’, con palla larga d’un metro; poi di destro, da fuori area, troppo alto.
Non sfonda il Napoli, ma controlla bene il match. E non corre pericoli. La difesa a tre non concede occasioni al Liverpool, che s’affaccia dalle parti di David Ospina solo al 26’, con un tiro senza troppe pretese di Georginio Wijnaldum. Nel mezzo Klopp perde Naby Keïta, che al 19’ lascia il campo in barella sostituito da Jordan Henderson.
L’ultimo squillo del primo tempo è di Arkadiusz Milik, al 33’, ma il suo sinistro viene disinnescato da Virgil Van Dijk che devia quel tanto che basta per rendere più agevole la risposta di Alisson Becker.
Sotto un violento acquazzone che s’abbatte sul San Paolo poco dopo la mezz’ora, Milik chiama ancora Alisson alla parata con un sinistro insidioso cinque minuti dentro la ripresa. Sugli sviluppi del calcio d’angolo va al tiro anche Fabián Ruiz, volée mancina bella ma centrale.
Alza il ritmo, il Napoli, finalmente incisivo sulle fasce, con Mário Rui che arriva al cross con continuità. E rompe gli indugi anche Ancelotti, che al 68’ ridisegna la squadra con un doppio cambio: fuori Fabián Ruiz e Milik, dentro Simone Verdi e Dries Mertens e 3-5-2 che diventa 4-4-2, con José Callejón che alza il suo baricentro di venti metri e tra il 73’ e il 75’ va due volte vicino al gol, prima con una bella percussione su assist di Mertens e poi con un gran destro al volo respinto quasi sulla linea da Joe Gomez.
Ci crede il Napoli, spinto anche dal pubblico del San Paolo, e all’82’ sfiora il colpo grosso con Mertens: Verdi lancia sulla corsa Mário Rui, pallone teso a centro area e tocco volante del piccolo belga che supera Alisson ma colpisce in pieno la traversa.
Klopp prova a dare più sostanza ai suoi con l’ingresso di Fabinho, ma il Liverpool è alle corde e al 90’ il Napoli colpisce: azione da manuale, Mertens lancia Callejón sulla destra, cross al centro a tagliare fuori la difesa e deviazione in spaccata di Insigne che brucia Gomez e infila Alisson. Scacco matto.