Perché i tifosi del Bayern München amano Thomas Müller?
giovedì 20 settembre 2018
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Thomas Müller ha collezionato la sua 100esima presenze in UEFA Champions League mercoledì e UEFA.com rende omaggio all'attaccante del Bayern, definito una volta ironicamente da un giornale tedesco come un "clown tra i cloni".
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Thomas Müller, che in carriera ha vestito la sola maglia del Bayern München, è un vero e proprio idolo per i tifosi bavaresi che oltre alle doti tecniche ne apprezzano il senso dell'humor e la normalità; UEFA.com rende omaggio all'ultimo calciatore ad aver raggiunto il traguardo delle 100 presenze in UEFA Champions League.
Mister Bayern
Prodotto del vivaio del club, Müller incarna alla perfezione la filosofia del Bayern 'Mia san Mia' (Siamo chi siamo). Sebbene non abbia alcun legame con Gerd Müller - unico calciatore che lo precede nella classifica dei marcatori europei del Bayern (62 a 42) - condividere lo stesso cognome di una leggenda che ricorda l'epoca d'oro del club, ha aiutato non poco Thomas a diventare un vero e proprio idolo dei tifosi.
L'attaccante ha esordito con Jürgen Klinsmann nel 7-1 di UEFA Champions League contro lo Sporting CP, segnando poco dopo il suo ingresso in campo sul finale della gara, e nella stagione successiva sotto la guida di Louis van Gaal è ha acquisito lo status di titolare. Oggi spesso è il vice di Manuel Neuer come capitano, sebbene la fascia non sia sempre stata facile per lui da indossare: durante una partita, infatti, è stato fotografato mentre si riattaccava la fascia al braccio con dello scotch rosso, spiegando in seguito "Non c'è un modello che si adatti perfettamente al mio braccio" (facendo intendere ironicamente di avere un bicipite troppo piccolo per riempire la fascia).
Vale sempre la pena ascoltarlo
Hermann Gerland, allenatore di Müller quando era un adolescente, gli aveva dato il soprannome di 'Radio Müller' per le sue riflessioni – su argomenti più svariati, dalla filosofia ai fumetti - che difficilmente deludevano. "Un calciatore non riesce a pensare oltre a domani", ha detto una volta. "Resterò a vita al Bayern? Potrò dare una risposta seria a questa domanda quando sarò morto".
Anche i successivi allenatori del Bayern lo hanno molto apprezzato, sebbene Müller non sia esattamente l'alunno modello: "Chi mi conosce sa che seguo l'istinto più delle istruzioni dell'allenatore", ha raccontato una volta con un grande sorriso stampato in volto. Questo spiega anche perché il giornale tedesco Die Welt abbia definito Müller "il clown tra i cloni".
Ha una tecnica unica
Sin dall'inizio della carriera, Müller si è sempre descritto come un 'Raumdeuter' – traducibile come interprete degli spazi. Probabilmente non il più tecnico del Bayern, il tedesco però ha uno straordinario senso della posizione, facendosi trovare sempre nel posto giusto al momento giusto. "Se dovessimo contare solo i gol belli, probabilmente mi basterebbe una mano", ha ammesso.
Nessun giocatore ha segnato più rigori in competizioni UEFA per il Bayern rispetto ai sette di Müller (con cinque a testa, Robert Lewandowski e Paul Breitner sono entrambi al secondo posto). Una volta invece si è buttato a terra poco prima di una punizione per confondere gli avversari.
Il calciatore della porta accanto
La popolarità di Müller a livello nazionale deriva dalla sua spiccata personalità. Non gli interessa l'alta moda (tanto che durante la colazione nel giorno dopo la vittoria della Coppa del Mondo FIFA del 2014, ha indossato per scherzare la tipica divisa rosa della donna bavarese) i tatuaggi o le macchine da corsa. L'unica cosa che prende sul serio è la beneficenza: Müller è infatti ambasciatore di una fondazione che sostiene i bambini che vivono un lutto per la perdita di una persona cara.
La moglie di Müller, Lisa, è una cavallerizza esperta di Dressage, anche se - proprio per rimanere coerente col personaggio - l'attaccante del Bayern si è tenuto alla larga dalla sella dopo averci provato una volta. "Non sono proprio caduto ma mi sono sentito in colpa per il cavallo", ha detto ricordando il tentativo del 2011. "I rischi per me e per il cavallo sono troppo grandi".