Freddezza Pjanić: "Non era facile andare sul dischetto"
mercoledì 19 settembre 2018
Intro articolo
Il centrocampista bosniaco racconta i due rigori trasformati contro il Valencia e ricorda un precedente che potrebbe essere di buon auspicio per la Juventus. I commenti dei Bianconeri.
Contenuti top media
Corpo articolo
Sembra facile. Non lo è. Se la Juventus ha espugnato Valencia è anche grazie alla grande freddezza di Miralem Pjanić, capace di battere due volte dal dischetto il suo ex compagno di squadra Neto.
"Sì, non è stato facile andare sul dischetto pensando che la palla sembrava non voler entrare fino a quel momento,” spiega il centrocampista bosniaco a UEFA.com a fine gara. “E davanti avevo Neto che giocava con noi e contro cui ho battuto tanti rigori in allenamento”.
Dopo un avvio scintillante che però non aveva prodotto reti, la doccia fredda dell'espulsione di Cristiano Ronaldo. “Il calcio è folle,” continua Pjanić. “All'intervallo potevamo essere sopra almeno di tre gol”.
E invece le reti sono arrivate solo in inferiorità numerica. Ma la Juve non è nuova a imprese del genere in Europa. Pjanić ricorda un precedente che potrebbe essere di buon auspicio. “Abbiamo fatto una cosa simile due anni fa a Lione quando siamo riusciti a vincere in dieci. Poi siamo arrivati fino in finale. Vogliamo ripeterci”.
Il gruppo ha fatto la differenza, secondo un esausto Leonardo Bonucci. “Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra nonostante le difficoltà. Abbiamo retto l’urto e portato a casa una vittoria fondamentale per tutta la stagione. Qui c’è un grande gruppo”.
Complimenti a tutta la squadra anche da parte di Massimiliano Allegri: “I ragazzi stasera son stati molto bravi, abbiamo rischiato poco e niente. Dopo il 2-0 abbiamo concesso qualche tiro, ma era anche normale. Quando c’era da giocare a calcio lo abbiamo fatto, quando c’era da difendere abbiamo difeso”.
E a chiudere definitamente la saracinesca ci ha pensato Wojciech Szczęsny che ha parato un rigore allo scadere: “Probabilmente il risultato non sarebbe cambiato ma posso dire che quella parata fa bene sicuramente al mio ego. C'è grande differenza per un portiere nel vincere 2-0 o 2-1”.