Toni Kroos su Bayern-Real Madrid
martedì 24 aprile 2018
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"Naturalmente è speciale", commenta il centrocampista del Real Madrid, che in semifinale di UEFA Champions League affronterà ancora una volta la sua ex squadra.
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Giocatore del Bayern dal 2006 al 2014, quando è passato al Real Madrid, Toni Kroos affronta la sua ex squadra ancora una volta per conquistare un posto in finale di UEFA Champions League. Il centrocampista, 28 anni, racconta la sua situazione.
Sulla sfida contro il Bayern
Naturalmente è speciale giocare contro la squadra che hai rappresentato per sei o sette anni. Vedrò molti amici con cui giocavo nel Bayern o con cui gioco in nazionale.
Anch'io ho giocato con Jupp Heynckes per molto tempo e so che è un allenatore di altissimo livello. Appena è tornato ha cambiato radicalmente la squadra, che ha iniziato a giocare molto meglio. Credo che sarà molto più difficile vincere rispetto all'anno scorso, ma vedremo. Un anno fa ai quarti siamo riusciti ad andare avanti [dopo i supplementari], vediamo cosa succede quest'anno.
Sulla vittoria della UEFA Champions League con il Bayern nel 2013
Nel 2012 abbiamo mancato la Champions League ed è stato un duro colpo per tutto il club. L'anno dopo la squadra voleva riscattarsi e vincere il triplete è stato straordinario. Heynckes ha avuto un ruolo determinante perché ha tratto le giuste conclusioni dopo il 2012, quando siamo arrivati secondi in ogni competizione. Purtroppo mi sono infortunato a inizio aprile e non ho potuto giocare le ultime partite, peccato.
Sul trasferimento al Real Madrid nel 2014
Era il momento giusto per provare qualcosa di nuovo. Non c'è sfida più grande che andare in un altro paese in giovane età, e per di più in una delle squadre più forti del mondo. Fin dal primo giorno è andato tutto bene. Il difficile è imporsi, ma per fortuna ci sono riuscito. Sono qui da quasi quattro anni e ho vinto diversi trofei: è sempre un bel riconoscimento per le prestazioni individuali e collettive. Sono molto contento di aver compiuto questo passo.
Sulla vittoria della UEFA Champions League con il Madrid nel 2016 e nel 2017
La Champions League è una competizione difficile e vincerla due volte di seguito è una grande impresa. La finale del 2016 è stata la seconda per me. Avevo giocato quella del 2012, perdendo, e avevo saltato quella del 2013 per infortunio, quindi è stato speciale vincere e sentire di aver dato un contributo. [Difendere il titolo nel 2017] è stato speciale perché nessuno ci era mai riuscito e sarà difficile da ripetere per qualsiasi squadra. Credo che nessuno se lo aspettasse a inizio stagione.
Sulle qualità speciali del Real Madrid
Questa competizione è la più difficile da vincere: forse sblocca dei poteri speciali che abbiamo dentro di noi. L'emozione fa sempre la sua parte, soprattutto nelle serate di Champions League al Bernabéu, e lo si vede dalle nostre prestazioni.
Molti di noi hanno giocato partite importanti e sanno rimanere calmi nelle situazioni difficili, perché sappiamo di poter battere chiunque. Anche quando non vinciamo possiamo cambiare la partita. Abbiamo vissuto tante situazioni, quindi non ci facciamo prendere dall'ansia.
Su Zinédine Zidane
Tutti lo conoscono come giocatore e come persona. Con lui il morale della squadra è sempre alto, e questo è molto importante. È stato un grande centrocampista e ne ha passate tante, dunque accettiamo volentieri i suoi consigli. Non deve neanche usare il megafono: semplicemente lo stiamo ad ascoltare.