Che cosa offrirà Niko Kovač al Bayern
venerdì 13 aprile 2018
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Niko Kovač tornerà al Bayern Monaco da allenatore per sostituire Jupp Heynckes: perché la società ha scelto di puntare su di lui?
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Hasan Salihamidžić, direttore sportivo del Bayern, spiega chiaramente perché la società ha deciso di puntare su Niko Kovač per sostituire Jupp Heynckes a fine stagione: "Conosce il DNA del Bayern".
Anche se un tecnico che parlasse tedesco era il primo requisito del club, la scelta di Kovač va in controtendenza rispetto alla storia recente. Dopo un decennio con allenatori di caratura mondiale (due volte Heynckes, Josep Guardiola e Carlo Ancelotti), la decisione di affidare l'incarico a un ex giocatore relativamente inesperto ha destato un certo stupore.
- Data di nascita: 15 ottobre 1971
- Nazionalità: croata
- Carriera da giocatore: Hertha Zehlendorf, Hertha Berlin, Bayer Leverkusen, Hamburg, Bayern, Salzburg
- Carriera da allenatore: Croazia Under 21, Croazia, Eintracht Frankfurt
Una settimana prima dell'annuncio del Bayern, Kovač aveva dichiarato di non voler lasciare l'Eintracht Frankfurt, ma per convincerlo è bastata una telefonata: "A Francoforte ho passato due anni meravigliosi, ma pochi hanno la possibilità di allenare il Bayern".
Con il fratello Robert in qualità di assistente, l'ex Ct della Croazia aveva preso le redini dell'Eintracht a marzo 2016, conquistando la salvezza due mesi dopo grazie ai play-off. Quindi, ha portato la squadra da metà classifica alle soglie dell'Europa.
Anche se in Germania è ricordato di più per le sue gesta da giocatore (ha vinto campionato e coppa nazionale con il Bayern nel 2003, vestendo anche la maglia di Hertha Berlin, Leverkusen e Amburgo), Kovač ha avuto una crescita notevole da allenatore.
Il suo contributo a Monaco è stato elogiato dallo stesso Heynckes: "Ha una storia molto bella - ha commentato il tecnico -. Lavora molto, è innovativo, parla bene e ama il calcio. Il Bayern ha fatto la scelta giusta".
Il lavoro di Kovač in uno spogliatoio con 18 nazionalità diverse (il numero più alto in Bundesliga) è stato apprezzato in tutta la Germania ma non dovrebbe essere una sorpresa, essendo lui stesso figli di emigrati jugoslavi. "Siamo in Europa e avere nazionalità diverse non significa niente. Non facciamo politica, giochiamo a pallone. Bisogna solo impegnarsi: giocherà chi darà il massimo, qualunque sia la sua età, il suo aspetto o la sua nazionalità".
Benché il suo modulo (di solito un 3-4-2-1) potrebbe non essere così offensivo come quello dei suoi predecessori, la voglia di stabilità difensiva e di costruire dalla retrovie si adatta perfettamente al suo passato da centrocampista di raccordo.
Il suo approccio richiederà senz'altro una certa revisione al Bayern, che con scarsi risultati aveva provato un approccio più cauto con Ancelotti. Gli arrivi già confermati di Leon Goretzka e Serge Gnabry in estate consolideranno la già formidabile linea offensiva dei bavaresi (sempre più alla ricerca di un calcio vincente e attraente).
Mentre il Bayern veniva sorteggiato contro il Real Madrid nelle semifinali di UEFA Champions League, annunciava di essere in fase avanzata di trattativa con Arjen Robben e Franck Ribéry per rinnovare un'altra stagione.
Dopotutto, Kovač ammira questo tipo di giocatori: "Mi piacciono molto gli esterni - commenta -. Per esempio, quando vedo Robben e Ribéry, il mio cuore inizia a impazzire".