Sterling: 'guerrieri' a Napoli
lunedì 30 ottobre 2017
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A segno contro i Partenopei due settimane fa, Raheem Sterling non vede l'ora di sfidare nuovamente il Napoli e ha parlato con UEFA.com dei suoi idoli, dell'importanza di sua madre e dei suoi obiettivi futuri.
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Due settimane fa Raheem Sterling ha lasciato il segno contro il Napoli. Autore del primo gol nel successo 2-1 ottenuto dal Manchester City contro i Partenopei, il guizzante attaccanto esterno si augura di concedere il bis anche al San Paolo.
UEFA.com lo ha incontrato in vista del re-match tra Azzurri e Sky Blues, scoprendo che tra le sue figure di riferimento, oltre alla madre, c'è anche un giocatore attualmente in forza al Genoa...
UEFA.com: Raheem, credo che tu non abbia mai giocato a Napoli. Sapendo che in passato era il regno di Maradona, che cosa ti aspetti da questa partita?
Raheem Sterling: non vedo l'ora di giocarla. Quando scendi in campo in uno stadio dove l'atmosfera è così "ostile", allora hai l'opportunità di dimostrare di essere un vero guerriero, un vero combattente. La stoffa di un giocatore si vede in questo tipo di partite.
Per noi sarà un test molto importante e non vediamo l'ora di affrontarlo, perché il nostro obiettivo principale è la conquista della [UEFA]Champions League. Per riuscirci dovremo essere cinici e spietati sotto porta, perché nel calcio di oggi, soprattutto in questa competizione, se fallisci una chance l'avversario ti punisce subito.
UEFA.com: sei cresciuto a due passi da Wembley. Da bambino guardando lo stadio hai mai pensato: "Un giorno sarò un calciatore professionista"?
Sterling: quando ero piccolo ricordo che andavo spesso al cantiere [per i lavori di ristrutturazione di Wembley] con la mia BMX e pensavo: "Vorrei giocare in questo stadio, essere protagonista su questo campo. Un giorno indosserò la maglia dell'Inghilterra". Per me questa è stata una motivazione straordinaria.
UEFA.com: sappiamo che tua madre ha giocato un ruolo importante quando hai mosso i primi passi nel calcio. Continui a sentirla dopo ogni partita anche ora? E lei continua a darti consigli?
Sterling: lei ha fatto tanti sacrifici, non solo per me, ma anche per mia sorella maggiore e mio fratello minore. E' questo che amo di lei, ha sempre fatto il massimo per ognuno di noi e si è sempre assicurata che ricevessimo tutti lo stesso trattamento.
Ancora oggi continua ad incoraggiarmi e a sosteneremi, certe volte anche troppo, soprattutto dopo le partite. Di solito aspetto il giorno successivo per chiamarla, perché spesso pensa di essere lei quella che gioca a calcio e non io...
UEFA.com: quando eri ragazzo, chi erano i tuoi idoli?
Sterling: quando ero nelle giovanili del QPR [Queens Park Rangers] vedevo spesso la prima squadra allenarsi e ammiravo molto Adel Taarabt. Mi piaceva il modo in cui riusciva a prendersi gioco degli altri con il pallone tra i piedi. Era bellissimo stare a guardarlo. E' quello che io chiamo un "calciatore naturale" ed è questo il tipo di giocatori che amo.
Se parliamo di idoli veri e propri, invece, non posso che citare [Cristiano] Ronaldo e [Lionel] Messi. E naturalmente il mio preferito in assoluto, cioé Ronaldinho. Vederlo giocare era come vedere giocare un bambino.
Una volta gli ho visto fare un tunnel a centrocampo. Il suo avversario lo ha inseguito e lui gli ha rifatto un altro tunnel. E poi quel gol al Chelsea. Stavo firmando per il QPR quel giorno ed era una serata di Champions League e lui fece quella cosa con il piede [lo mima mentre lo racconta ndr]. Davvero incredibile.