Serenità e allegria: la ricetta per vincere di Alves e Buffon
venerdì 2 giugno 2017
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Uno ha nel mirino il quarto successo in UEFA Champions League, l'altro punta a vincerla per la prima volta. Ma per Dani Alves e Gianluigi Buffon la ricetta è la stessa: per spuntarla a Cardiff servirà tanta serenità. Con un pizzico di allegria.
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Le notti in bianco non servono a niente. Questa, in estrema sintesi, la disamina di Gianluigi Buffon alla vigilia della finale di UEFA Champions League. A poche ore dalla sfida della stagione contro il Real Madrid, l'estremo difensore della Juventus è concentrato sull'unico grande obiettivo che finora gli è sempre sfuggito. Non c'è spazio per altri pensieri o emozioni.
"Non ho mai avuto problemi a dormire alla vigilia delle grandi partite e credo che non accadrà nemmeno questa volta - ha spiegato Buffon -. Le vigilie di gare come questa sono tutte uguali, c'è grande concentrazione, c'è il rispetto degli avversari e un pizzico di timore. Ma se l'ansia prova a prendere il sopravvento bisogna essere bravi a riequilibrare subito la situazione e ognuno lo fa mettendo io gioco ciò che ha a disposizione".
Un punto di vista condiviso anche da Dani Alves. Il laterale brasiliano ha già in bacheca tre Coppe dei Campioni - a differenza di Buffon che insegue il primo successo in carriera - ma proprio come il numero uno bianconero è convinto che per vincere sia necessario non farsi travolgere dalle emozioni.
"Stanotte dormirò sicuramente e consiglio di farlo anche ai miei compagni, perché domani ci aspetta un lavoro molto duro - ha sottolineato l'ex giocatore del Barcellona -. Abbiamo un obiettivo chiaro e dovremo cercare di portarlo a termine. Il punto di forza della Juventus è il gruppo, la capacità di mettere insieme le esperienze di tutti. E la nostra forza collettiva dovrà essere superiore a quella degli avversari se vogliamo avere una chance di portare a casa la vittoria".
Quando gli si fa notare che battendo il Real potrebbe diventare il primo giocatore della storia a centrare per tre volte il triplete, Dani Alves fa spallucce: "Questi sono dati che servono per le statistiche, ma io non ci penso mai. Tutti noi stiamo inseguendo un obiettivo comune che è molto più importante. E' la squadra che conta e se io sono qui è perché ho scelto di far parte di un gruppo di grandi professionisti".
Anche su questo punto l'identità di vedute con Buffon è assoluta. Un successo a Cardiff permetterebbe al numero uno banconero di colmare un vuoto importante in bacheca, oltre ad aprirgli una corsia preferenziale nella corsa al prossimo Pallone d'Oro (e sono davvero tanti, finora, quelli che si sono sbilanciati a suo favore, da Xavi a Dino Zoff, passando per Antoine Griezmann. Supergigi, però, è lapidario.
"Il Pallone d’Oro? E' un'ipotesi gratificante, ma in questo momento è del tutto secondaria. L'unica cosa che mi interessa è vincere la partita di domani. Se poi un successo dovesse portare ad altri riconoscimenti, allora staremo a vedere. Si parla di un premio a cui è difficile non accostare Messi e Ronaldo, ma io ho 39 anni, questa è la mia ultima chance ed è normale immedesimarsi nella mia storia. Le favole piacciono a tutti e questo sarebbe il finale perfetto".
Prima però c'è una finale tutta da vivere e Buffon vuole farlo senza timori reverenziali: "Siamo fiduciosi per domani, ma restiamo umili. Affrontiamo una squadra che ha grande feeling con le vittorie in finale, mentre noi finora abbiamo conosciuto molte sconfitte. Però gli estremi spesso si toccano e domani tutto potrebbe cambiare".
L'ultimo ingrediente lo aggiunge Daniel Alves: "La finale è sempre una partita speciale, ma va vissuta con allegria e con passione, senza ansia. E’ il coronamento di un percorso compiuto come squadra e come tale va considerata. Giocheremo senza paura, rispettando l'avversario ma senza timori per quel che rappresenta. E cercheremo di portarci a casa la coppa".