Puyol: "Il Barça ha rivoluzionato il calcio con Guardiola"
martedì 4 aprile 2017
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"Vincere una Champions League è un sogno, quindi immaginate vincerne tre!". Carles Puyol, racconta a UEFA.com alcuni momenti della sua straordinaria carriera, parlando anche di Ronaldinho, Guardiola e tanti altri.
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L'ex capitano del Barcellona, Carles Puyol, ha concesso una lunga intervista a UEFA.com durante il Trophy Tour della UEFA Champions League in Colombia.
Sulla sua infanzia
Il calcio era la mia passione. Non avrei mai potuto nemmeno sognare la carriera che ho avuto. Da piccolo ero sempre felice col pallone in mano o tra i piedi. Quando giocavo con mio fratello e i suoi amici spesso mi mettevo in porta – loro erano tutti più grandi e nessuno voleva parare, e così toccava a me! In tutti i miei ricordi d'infanzia c'è sempre un pallone.
Sull'essere il capitano del Barcellona
È quasi il sogno di una carriera. Cominciare molto presto, fare la trafila delle giovanili e poi essere il capitano per dieci anni della squadra per cui hai sempre tifato, vincendo praticamente tutto, è qualcosa che ti riempie d'orgoglio. Non avrei potuto chiedere di più. È stato un onore.
Sulla vittoria di tre Champions League
Per me è una competizione fantastica. Ho sempre sognato di giocarla e vincerla. Vincere una Champions League è un sogno divenuto realtà, quindi immaginate vincerne tre!
- La vittoria numero 1 in Champions League: 2005/06
- La vittoria numero 2 in Champions League: 2008/09
- La vittoria numero 3 in Champions League: 2010/11
Sul giocare con Ronaldinho
È sempre meglio avere questi giocatori nelle tua squadra! Attraversavamo un periodo difficile quando è arrivato – quattro anni senza vincere niente – ma poi è arrivato lui col suo sorriso, con la sua classe, col suo stile di gioco e modo di intendere la vita. Ha eliminato ogni tipo di pressione, era felice e si divertiva giocando. Gli siamo tutti grati per averci aiutato a ribaltare la situazione. Per me è uno dei più importanti giocatori nella storia del Barça.
Su Josep Guardiola
È un visionario, un fenomeno che ci ha insegnato tanto e ci ha aiutato rivoluzionare un po' il calcio. Ha creato una squadra brillante, giocando un ottimo calcio, provando a dominare col pallone. Non è solo cosa abbiamo vinto, ma come abbiamo vinto.
Su Éric Abidal
Ci avevo pensato la settimana prima della finale. Ci stavamo allenando e appena un paio di mesi prima gli avevano diagnosticato la malattia [un cancro al fegato]. È stato un duro colpo per lo spogliatoio.
Purtroppo questa è una malattia diffusa nella società - molta gente ne è colpita. Ma sempre, sin dall'inizio, lui ci ha dato la forza per andare avanti. Ha combatutto, e vedere con quanto ottimismo ha appreso la notizia della malattia ci ha convinto che ce l'avrebbe fatta un passo alla volta, sino a giocare una finale di Champions League: non penso ci potesse essere qualcuno migliore di lui per alzare quella coppa [dopo la vittoria della UEFA Champions League del 2011].