Jorginho: "Napoli, fai il tuo gioco"
martedì 27 settembre 2016
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"Sì, siamo pronti, tutti noi aspettiamo da tempo questo momento. Dobbiamo fare il nostro gioco, scendere in campo per vincere, senza gestire nulla": Jorginho ha le idee chiare alla vigilia di Napoli-Benfica.
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"Sì, siamo pronti, tutti noi aspettiamo da tempo questo momento. Dobbiamo fare il nostro gioco, scendere in campo per vincere, senza gestire nulla": Jorginho ha le idee chiare alla vigilia di SSC Napoli - SL Benfica.
Come sempre da quando sulla panchina azzurra siede Maurizio Sarri, toccherà a lui guidare il centrocampo del Napoli. Anche domani, nel secondo match dei partenopei in UEFA Champions League, il primo davanti ai propri tifosi.
"È una sfida stimolante - esordisce Jorginho in conferenza stampa - Le partite non sono tutte uguali, qui si capisce la mentalità delle squadre, se entri in campo per vincere sempre o meno. In certe gare cambiano le emozioni, ma devi giocare allo stesso modo. E noi giocheremo per vincere".
Primo in classifica dopo la vittoria di Kiev, il Napoli proverà ad allungare ancora sfruttando il fattore casalingo. Né Jorginho né Sarri, però, vogliono sentir parlare di partita-verità o di classifica: “Pensiamo solo a domani, non ai traguardi. Dobbiamo pensare al nostro lavoro, vincere ogni partita, senza guardare troppo agli altri. Contro il Benfica vogliamo fare bene: loro sono una grande squadra, sono abituati a giocare in Europa e da nove mesi non perdono fuori casa. Servirà una grande partita".
Da riserva di lusso nell'era Benítez, Jorginho è diventato elemento imprescindibile con l'avvento di Sarri sulla panchina azzurra, il metronomo del centrocampo, l'uomo capace di dettare ritmi e tempi della squadra. "Sto giocando con grande continuità – ammette lui – c'è grande visibilità per tutti, non solo per me. Si sono aperte molte porte, con il mister ci divertiamo giocano a calcio".
E poco importa se magari quest'anno, qualche volta, riposerà anche lui. Marek Hamšík studia da regista e in panchina scalpita anche Amadou Diawara, 19enne in attesa dell'esordio dopo una stagione da protagonista a Bologna. Il regista italo-brasiliano sorride: "Hamšík è un campione, può giocare dovunque, ha potenzialità impressionanti. E Diawara è un classe '97 con grandi prospettive, può imparare tanto come tutti noi, deciderà il mister se è pronto o no".