Bravo con la palla... e non solo
lunedì 26 settembre 2016
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Il portiere Claudio Bravo parla a UEFA.com della nuova avventura al Manchester City, della sua abilità con la palla ai piedi e di cosa significhi affrontare Lionel Messi, Neymar e Luis Suárez in allenamento.
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Quando Josep Guardiola ha portato Claudio Bravo al Manchester City, era chiaro che voleva sostituire Joe Hart perché il portiere del Cile era più bravo con la palla ai piedi.
Dopo aver esordito nel vittorioso derby contro il Manchester United (2-1), Bravo ha tenuto la porta inviolata nel trionfale 4-0 sul Borussia Mönchengladbachas in UEFA Champions League. Mercoledì ci sarà la trasferta sul campo del Celtic, poi la doppia reunion con il Barcellona. In vista delle prossime sfide, il portiere parla a UEFA.com di come ha affinato la sua tecnica e della difficoltà di affrontare Lionel Messi, Neymar e Luis Suárez in allenamento.
UEFA.com: che cosa ti è piaciuto di più da quando sei arrivato a Manchester?
Claudio Bravo: tante cose! Tutti cercano di farmi sentire a casa e di farmi ambientare in questo paese e in squadra. Poi, il City è un grande club: lo capisci vedendo lo stadio e quanti tifosi ha in tutto il mondo.
Per quanto riguarda il calcio, sono contento perché c'è una buona intesa tra tutti noi. Molte squadre cercano di copiare il nostro stile, anche se abbiamo appena iniziato: significa che gli allenatori stanno facendo un ottimo lavoro e che noi stiamo imparando velocemente.
UEFA.com: Da portiere, è risaputa la tua bravura con la palla tra i piedi. Da dove arriva questa abilità?
Bravo: la mia abilità risale a quando ero piccolo. Ho sempre calciato bene la palla e mi piaceva cambiare ruolo, passando per esempio da portiere ad attaccante e viceversa. Quando poi ho deciso di fare il portiere, non ha mai perso questa mentalità.
Ho cercato di migliorare ancora con il pallone, perché non è una dote comune e nel calcio moderno è molto ricercata. Al giorno d'oggi non è facile essere un portiere, bisogna essere in grado di fare molte cose oltre che parare.
UEFA.com: sei emozionato in vista delle prossime partite contro il Barcellona?
Bravo: sì. Per esempio, la partita contro la Real Sociedad con il Barcellona è stata speciale, mi sono venuti in mente tanti ricordi. Non capita spesso di affrontare subito la tua ex squadra, ma spero che vada tutto bene.
UEFA.com: ti sei allenato tutti i giorni con Messi, Neymar e Suárez. Che cosa significa per un portiere?
Bravo: è bellissimo. Oltre che grandi calciatori, sono persone fantastiche che ti insegnano a giocare ad alti livelli.
Per me è stato un vantaggio averli come compagni, anche se fermarli era molto difficile. Ora che ci siamo separati, auguro loro il meglio e spero di vedere due belle partite.
UEFA.com: quindi, non è un incubo vedersi arrivare un tiro dopo l'altro?
Bravo: no, non penso. Non ho mai pensato a un attaccante avversario come a un incubo, piuttosto il contrario. È una sfida e vuoi migliorare, soprattutto quando la partita è di altro profilo e in campo ci sono grandi giocatori.
Sono quelle le partite che ti motivano. Invece di temerle e di sentire che l'avversario è più forte di te, accade il contrario e di solito ti senti più forte.