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Emery e la nuova avventura a Parigi

Dalla vita di tutti i giorni al lavoro sul campo, Unai Emery parla a Graham Hunter del suo trasferimento al Paris Saint-Germain e dei metodi che utilizzerà per poter vincere ancora di più.

Emery e la nuova avventura a Parigi
Emery e la nuova avventura a Parigi ©Getty Images

Avendo conquistato tre UEFA Europa League consecutive con il Siviglia, vincere le coppe europee non è mai stato un problema per Unai Emery.

Forse, il Paris Saint-Germain ha deciso di ingaggiarlo proprio per questo, perché nonostante la vittoria di quattro campionati e due triplette di trofei nazionali, deve ancora eguagliare il suo miglior traguardo europeo, le semifinali di UEFA Champions League 1994/95.

Emery dovrà guidare una squadra rinnovata da nuovi acquisti come Grzegorz Krychowiak (portato dal Siviglia) e Jesé ma anche priva di giocatori di livello come David Luiz, Lucas Digne e Zlatan Ibrahimović. A UEFA.com, Emery parla del suo trasferimento a Parigi e dei metodi che utilizzerà per costruire una squadra vincente.

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UEFA.com: perché ha scelto di venire a Parigi?

Unai Emery: perché è interessante passare da una grande squadra come il Siviglia a un'altra grande come il PSG. Ci sono vantaggi e svantaggi, ma il PSG mi offre la possibilità di uscire dalla mia "comfort zone".

Il lavoro è lo stesso, ma prima devo imparare la lingua e trovare un modo per comunicare efficacemente con giocatori diversi. In passato ci sono riuscito, ma il difficile è riuscirci anche qui.

UEFA.com: si sta ambientando a Parigi?

Emery: l'ambientamento è molto importante. Quando arrivi in una nuova città, devi capire come vivere la vita di tutti i giorni e fare le cose basilari. Solo allora inizi ad ambientarti.

Per esempio, devi trovare un bar in cui andare quando hai voglia di un caffè, di bere una Coca-Cola e di rilassarti un po', oppure trovare casa, conoscere la strada fino al campo di allenamento. È un processo graduale.

Poi c'è il lavoro. Anche conoscere i giocatori, gli allenatori e lo staff è un processo graduale, ma deve essere più veloce perché tutti si aspettano subito risultati. Allo stesso tempo, non puoi farti prendere dalla fretta.

Finora sono molto contento, ma devo approfondire e conoscere perfettamente ogni giocatore per formare la squadra giusta.

Tutto su Unai Emery

Titolo 2: la finale di Europa League 2015

UEFA.com: quali sono le sue prime impressioni della squadra?

Emery: è una squadra che ha vinto molto ed è cresciuta vincendo. Sono arrivato per continuare a vincere e raggiungere un livello successivo. Le aspettative sono molto alte, ma i ragazzi ci sono abituati. Quando mi fanno domande sulla pressione che c'è dopo una sconfitta, rispondo che non penso alla pressione, ma solo alle aspettative e alle richieste.

Qui, la richiesta è vincere e i giocatori lo sanno bene, ma non è facile. Ci vuole un grande sforzo mentale da parte mia, dei ragazzi e del club. 

Titolo 3: la finale di Europa League 2016

UEFA.com: quando il PSG l'ha corteggiata, le ha detto che Parigi ha un certo stile e che doveva rispettarlo o le ha dato carta bianca?

Emery: io sono sempre competitivo e voglio che lo sia anche la squadra. Che cosa significa? Giocare in qualsiasi modo che ci permetta di vincere.

Per i giocatori è un apprendimento continuo perché, per vincere, dobbiamo prima scoprire come possiamo competere. Inoltre, tutti si aspettano che giochiamo bene. Che cosa significa giocare bene? Per me significa essere competitivi.

Essere competitivi vuol dire anche avere i tifosi dalla propria parte grazie alle emozioni che la squadra trasmette. Apparentemente, nel calcio, l'importante è segnare molto, ma anche in questo caso bisogna rimanere competitivi.

Segnare tanto è inutile se subisci troppi gol, ed è proprio questo il processo di cui parlavo. Quindi, vogliamo essere una squadra competitiva che gioca non solo per vincere, ma anche per conquistare i tifosi, in modo che siano orgogliosi dei propri giocatori. Vogliamo una squadra sia in campo che fuori.

UEFA.com: se potesse lasciare da parte l'allenatore e rispondere da uomo, o anche dar voce al bambino che è in lei, come sarebbe vincere la Champions League dopo l'Europa League? Sogna ogni tanto, anche se è un professionista ai massimi livelli?

Emery: mi piace sognare ad occhi aperti. Mi piace avere una mente aperta e farmi affascinare delle cose belle. Come dico ai giocatori, innanzitutto deve piacervi il calcio. Soprattutto, dovete avere passione per quello che fate. Quando vi alzate al mattino, dovete essere contenti di fare quello che vi piace e di far felice la gente.

È la cosa più importante. Questo lavoro può anche far vincere trofei, quindi parliamo non solo di singole persone ma di un club, di tanti tifosi che possono esultare per qualcosa di tangibile. Le difficoltà, però, ci sono, perché altre persone cercano di fare altrettanto.

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