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Spalletti sorride, Nainggolan pensa al ritorno

"Sapevo di allenare una squadra forte, stasera ne ho avuto la conferma", dice il tecnico della Roma dopo l'1-1 in casa del Porto nell'andata degli spareggi. Il centrocampista belga: "Adesso tocca a noi vincere in casa".

Highlights: Porto v Roma

Rimpianti per qualche cartellino di troppo, specie i due gialli che sono costati l'espulsione a Thomas Vermaelen e hanno lasciato la Roma in dieci per oltre un tempo. Luciano Spalletti, però, ha più di un motivo per sorridere dopo l'1-1 in casa del Porto nell'andata degli spareggi di UEFA Champions League: il pareggio esterno alimenta le speranze di ottenere il pass per la fase a gironi ed è arrivato con i Giallorossi in inferiorità numerica per quasi un'ora.

"Sapevo di allenare una squadra forte, stasera ne ho avuto la conferma", dice il tecnico toscano dopo la 'battaglia' dell'Estádio do Dragão, mentre Radja Nainggolan mette il ritorno all'Olimpico nel mirino. "Adesso tocca a noi vincere in casa", l'incitamento del centrocampista belga.

Luciano Spalletti, allenatore Roma
Sono contento della prestazione, era la prima partita ufficiale, vedere la Roma in campo è stato un piacere. Se devo analizzare la partita devo però dire che dopo essere passati in vantaggio abbiamo perso troppi palloni andando a forzare, anziché gestire la partita: una squadra esperta come noi non può farlo. Potevamo evitare i cartellini, c'è stato un buon inizio di partita, poi abbiamo lottato e subito. Ma la squadra mi è piaciuta tantissimo.

L'esperienza di [Thomas] Vermaelen mi dice che non deve prendere il primo di giallo, non il secondo. La prima ammonizione è peggiore della seconda. Per quello che abbiamo espresso nel primo tempo non si possono far ammonire i due centrali in 30 minuti

[A qualcuno il calo] può sembrare un problema fisico, in realtà abbiamo perso palloni e concesso al Porto di fare la partita. Abbiamo sprecato energie nel duello e nel rincorrere, questo può determinare difficoltà fisiche e mentali.

Nainggolan lotta a centrocampo
Nainggolan lotta a centrocampo©AFP/Getty Images

Negli spogliatoi abbiamo dovuto riordinare le idee alla fine nel primo tempo. Qualche appunto l'ho fatto, cose normali. [Edin] Džeko ha fatto una grandissima partita - sono dalla sua parte, sempre, qualunque cosa voglia fare in campo - così come [Mohamed] Salah. Si sono messi a disposizione. Sapevo di allenare una squadra forte, stasera ne ho avuto la conferma.

Radja Nainggolan, centrocampista Roma
Abbiamo giocato sessanta minuti in 10 uomini e ci è costato molto. Abbiamo subito molto nel secondo tempo ma eravamo in dieci. Potevamo chiudere il primo tempo con tre gol di vantaggio, ma questo è il calcio. Giocare in 10 la prima partita della stagione, è stato difficile, adesso tocca a noi vincere in casa. Ci dobbiamo concentrare per l'inizio del campionato, poi avremo un'altra partita difficile. Siamo una squadra forte e vogliamo vincere sempre.

Otávio, centrocampista Porto
Dobbiamo andare a Roma per far gol, giocheremo proprio come questa sera. Giocare la UEFA Champions League è un sogno e io, come tante altre persone, spero che questo sogno possa diventare realtà.

Edin Džeko, attaccante Roma
La Roma ha giocato bene nella prima parte ma ha fallito troppe occasioni, comunque abbiamo dimostrato un grande carattere dopo l'espulsione di Vermaelen.
Non mi ricordo lo scorso anno: questa è una nuova stagione e io intendo guardare avanti.

Voglio aiutare la Roma, oggi è stato un buon inizio. Non mi sono arrabbiato con Vermaelen, questo è il calcio. Lui è un buon giocatore, è stato sfortunato, l'importante è che la squadra abbia dimostrato un buon carattere. Adesso dobbiamo vincere la partita di ritorno.

Nuno Espírito Santo, allenatore Porto
I primi venti minuti del Porto sono stati discreti. Poi abbiamo inziato a giocare come vogliamo, in maniera prepotente, intensa, veloce. Abbiamo dimostrato una volta di più di saper superare un risultato negativo. Abbiamo creato molto di più dei nostri avversari, avremmo meritato di più. Non usciamo soddisfatti dal campo, ma sono ottimista per la gara di ritorno. E soprattutto orgoglioso della mia squadra.

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