Pjanić crede nel miracolo: "Non è ancora finita"
martedì 8 marzo 2016
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Il centrocampista della Roma parla con UEFA.com del ritorno in casa del Real Madrid, stadio in cui ha già segnato un gol importantissimo in passato: "Il risultato dell'andata è severo, proviamo a fare il miracolo".
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Miralem Pjanić non getta la spugna. La sconfitta dell'andata contro il Real Madrid ha complicato il cammino della Roma in UEFA Champions League, ma il centrocampista bosniaco crede nella miracolosa rimonta. Dopo tutto la Roma ha avuto tanti alti e bassi in questa stagione europea, ma la squadra di Luciano Spalletti sta vivendo un ottimo periodo di forma...
Come valuti la stagione europea della Roma per ora?
[Raggiungere gli ottavi di finale] era sicuramente il nostro obiettivo dall’inizio. Il girone è stato equilibrato, ci aspettavamo di passare con più punti: è stato un girone in cui sino all’ultima partita non si sapeva chi passava, ma alla fine siamo passati noi con merito. Ovviamente il Barcellona era favorito visto che aveva vinto lo scorso anno. Il Leverkusen e il BATE sono stati buoni avversari, complicati da affrontare.
Il vostro cammino è iniziato con l’1-1 contro il Barcellona: si discute ancora nello spogliatoio della prodezza di Florenzi?
Ogni tanto ci capita di parlare [del gol di Florenzi al Barcellona]. E’ stato veramente un bellissimo gol, difficile da ripetere. Era veramente perfetto, spero per lui che faccia un altro gol più bello di quello, ma sarà difficile.
Dopo il ko con il BATE, avete impattato 4-4 contro il Leverkusen, eguagliando il massimo numero di reti in un pareggio di una partita di Champions League…
A Leverkusen siamo entrati molto male in partita. Subito 2-0 per loro, un avversario che ti fa un grande pressing, soprattutto dall’inizio, e che ti lascia pochi spazi. Ci hanno colpito subito, all’inizio, ma poi la squadra ha dimostrato una grande forza mentale e siamo tornati sul 2-2, per poi passare a condurre 4-2; la partita era un po’ pazza e non poteva finire così, alla fine abbiamo commesso errori e loro hanno fatto altri due gol che dovevamo assolutamente evitare per essere più tranquilli.
Con due punti dopo tre partite, la qualificazione si è complicata: avevate paura di non farcela?
Sapevamo che la quarta non potevamo sbagliarla… Ancora contro il Leverkusen in casa, neanche un pareggio andava bene e avevamo più pressione, con appena 2 punti su 9 disponibili. Ma ci abbiamo creduto e alla fine abbiamo raggiunto quello che volevamo. E penso con merito.
Su quella vittoria c’è la tua firma, con un rigore decisivo trasformato a dieci minuti dalla fine…
E’ stato un gol pesante, importante per la squadra. Una partita ancora una volta contro il Leverkusen in cui conducevamo 2-0 e siamo stati raggiunti sul 2-2. Avremmo potuto chiuderla già nel primo tempo, alla fine c’è stato questo rigore e mi sono assunto la mia responsabilità, l’importante è che la squadra abbia vinto. C’era tanta pressione su questa partita, un gol ovviamente importante. Ero felice.
A portarvi agli ottavi è stato un pericoloso 0-0 casalingo contro il BATE.
Tutto dipendeva ancora una volta da noi, e abbiamo concluso 0-0 una partita complicata, in un periodo complicato per tutta la squadra. Abbiamo chiuso sullo 0-0, aspettavamo quindi Leverkusen e Barcellona che hanno a loro volta pareggiato. Siamo passati, ma c’era molta tensione durante quella partita.
Cosa significa la Champions League per Miralem Pjanić?
La UEFA Champions League è una competizione bellissima per ciascun calciatore, io la vorrei giocare ogni anno. E’ molto importante per ognuno di noi, tutti sognano di vincerla: tutti ti guardano, è sempre una partita di alto livello. Quando entri allo stadio e sta per iniziare la partita c’è sempre questa musica, che ti fa capire che è una notte speciale. Una competizione molto bella, sperò che un giorno la vincerò.
E cosa rappresenta misurarvi con squadroni come Barcellona e Real Madrid?
Non “significa niente di speciale” affrontare squadroni come Barcellona e Real per me, sono partite come le altre. Adesso arriviamo agli ottavi, vogliamo semplicemente passare. Abbiamo perso in casa 2-0, un risultato severo vista come è andata la partita. Sono queste le partite di alto livello che si giocano su pochi dettagli e noi li abbiamo sbagliati contro il Real, che te le fa pagare subito. E’ stato un peccato, ma la partita non è finita. Adesso ci concentriamo sul campionato e proviamo fare il miracolo, nel calcio tutto è possibile.Sei alla quinta stagione nella Roma, hai avuto diversi allenatori: com’è lavorare con Spalletti?
Ogni allenatore porta i suoi metodi di lavoro. Posso dire, che dopo il cambiamento con l’esonero di Rudi Garcia, la squadra si trova molto bene con Spalletti. Stiamo lavorando per raggiungere gli obiettivi della società e del nostro club, dei nostri tifosi e di noi stessi. Vogliamo semplicemente portare la nostra squadra il più in alto possibile. Abbiamo obiettivi altissimi e la nostra squadra li può raggiungere. Il campionato è ancora molto aperto, nella Champions League dobbiamo giocare il ritorno.
Se ti dico Santiago Bernabéu, 10 marzo 2010 che ti viene in mente?
Il mio gol al Real Madrid… E’ stato importante, soprattutto perchè con il Lione abbiamo superato gli ottavi. E’ stata una partita difficilissima, perchè hanno fatto una grande pressione dall’inizio e segnato l’1-0 con Cristiano Ronaldo. Poi abbiamo gestito bene e abbiamo lottato fino alla fine, io ho fatto questo gol che ci ha portato ai quarti; è stato un anno molto importante e una partita molto importante per me. Bei ricordi.