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Diego Simeone sull'Atlético Madrid

Diego Simeone parla a UEFA.com delle avversarie dell'Atlético Madrid nel girone, dei neoacquisti Luciano Vietto e Jackson Martínez e della magia del Vicente Calderón.

Diego Simeone
Diego Simeone ©AFP/Getty Images

UEFA.com: siete nel Gruppo C insieme a Galatasaray, Benfica e Astana. È stato un sorteggio favorevole per l'Atlético Madrid?

Diego Simeone: dire così significherebbe peccare di presunzione. Una volta che inizia, il torneo non va mai come pensi. Giocheremo la prima partita fuori casa, il che è sempre sfavorevole e richiede concentrazione.

L'anno scorso eravamo in un gruppo considerato favorevole, ma qualificarci è stato difficile perché abbiamo perso la prima partita in trasferta e ne abbiamo dovute vincere molte per recuperare e arrivare primi.

Speriamo di aver imparato la lezione e di partire bene in Turchia. Poi c'è il Benfica in casa. In teoria è l'avversaria più forte e lotterà con noi per la qualificazione. Nelle prime due gare dobbiamo essere cauti, ma l'abbiamo sempre fatto e saremo concentrati.

UEFA.com: nei minuti che precedono una partita, che cosa fa? Parla ai singoli giocatori o a tutto il gruppo?

Simeone: no, normalmente facciamo tutto in settimana, in allenamento. Il sabato sera guardiamo un video che spiega quel che faremo i giorni dopo. Appena prima della partita ci sono cinque minuti per pensare ai dettagli che magari sono stati dimenticati. Dipende dalla situazione e cerco solo di spingere i ragazzi a giocare nel miglior modo possibile.

UEFA.com: quali sono le qualità dei neoacquisti Luciano Vietto, che conosce dai tempi del Racing Club, e Jackson Martínez?

Simeone: Vietto l'ho fatto esordire in Argentina. Ha passato il primo anno in Europea al Villarreal, quindi ad alti livelli. Ovviamente volevamo portarlo per avere più concorrenza in attacco. Ha gli attributi che servono alla squadra. È un bravo attaccante e può anche giocare da seconda punta. Sa fare gli assist e i gol ed è un gran lavoratore. Ovviamente deve crescere. Ai giocatori dico sempre che, quando ho iniziato, Koke non era titolare.

Quando Diego Costa è venuto qui dopo i vari prestiti, neanche lui era titolare, così come Jan Oblak e Antoine Griezmann. I nuovi arrivati devono integrarsi al meglio, capendo subito quel che serve alla squadra. Ovviamente l'allenatore lo sa da prima.

Jackson è un rifinitore. È anche molto forte sulle palle alte e con entrambi i piedi. Ha qualche anno in più di Ángel Correa, Griezmann e Vietto.

Jackson Martínez
Jackson Martínez©AFP/Getty Images

Ha qualche anno di esperienza in più ed è proprio quello che ci serve: gente pronta a giocare. Può indossare la maglia e scendere in campo, ma ci sarà concorrenza con Fernando Torres e Luciano. A tutti i giocatori piace competere e per noi è positivo. Se lui giocherà bene, giocherà bene anche la squadra.

UEFA.com: con lei, l'Atlético non ha mai perso in casa in UEFA Champions League. Quanto è importante il Vicente Calderón per dare la carica ai giocatori e motivarli?

Simeone: posso raccontare quel che è successo a me quando giocavo e quando sono tornato da allenatore: il Calderón è uno stadio speciale. I tifosi non vogliono che tu vinca per forza: basta far vedere loro che ti impegni e lavori.

Se è così, i tifosi danno il massimo sostegno alla squadra: le danno ritmo e mettono gli avversari sotto pressione, anche contro avversari molto forti. È difficile da spiegare, ma la differenza c'è.

L'Atlético non ha mai perso in casa in UEFA Champions League
L'Atlético non ha mai perso in casa in UEFA Champions League©Getty Images

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