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Le migliori squadre di sempre: Real Madrid 1956-60

Il più grande: "Avevamo tanti fuoriclasse, quindi non stupisce nessuno che abbiamo vinto così tante Coppe dei Campioni", raccontava il madrileno Francisco Gento, tra i protagonisti delle cinque vittorie consecutive del Real Madrid CF in Coppa dei Campioni.

I primi Galácticos del Madrid: Raymond Kopa, Héctor Ríal, Alfredo di Stéfano, Ferenc Puskás e Francisco Gento
I primi Galácticos del Madrid: Raymond Kopa, Héctor Ríal, Alfredo di Stéfano, Ferenc Puskás e Francisco Gento ©Getty Images

Con dieci trionfi in Coppa dei Campioni/UEFA Champions League, il Real Madrid CF è la squadra più titolata in questa competizione. Ben cinque coppe sono state vinte dal Grande Real tra il 1956 e il 1960, proprio nelle prime edizioni della Coppa dei Campioni.

L'epoca d'oro
"Abbiamo solo avuto la sfortuna di capitare nella stessa era dell'incredibile Real Madrid", racconta il portiere dello Stade de Reims, Dominique Colonna, nel 1959 dopo la seconda sconfitta in finale contro gli spagnoli. "Se non fosse stato per loro, il Reims avrebbe dominato l'Europa per anni".

Nella prima finale contro il Reims, il Real di José Villalonga vince in rimonta 4-3 grazie alle reti di Alfredo Di Stéfano, Marquitos e Héctor Rial (doppietta). Dopo aver comprato la stella del Reims, Raymond Kopa, in estate, gli spagnoli battono l'ACF Fiorentina 2-0 nella finale del 1957 al Santiago Bernabéu. Le vittorie non finiscono: nella finale di Bruxelles del 1958 battono 3-2 l'AC Milan, mentre in quella del 1959 a Stoccarda superano di nuovo il Reims, questa volta 2-0. Nell'ultima delle cinque vittorie di fila, nel 1960, battono a Glasgow per 7-3 l'Eintracht Frankfurt.

In questo periodo d'oro, le merengues vincono tutte e 17 le partite europee disputate in casa. "Avevamo semplicemente i migliori: Di Stéfano, Puskás, Gento ecc.", ricorda Kopa. "La difesa era perfetta con Marquitos, Santamaría, Santisteban. L'atmosfera allo stadio era fantastica – 125.000 spettatori che sventolavano fazzoletti bianchi. Non avevamo sponsor, copertura televisiva, e dovevamo giocare amichevoli in tutto il mondo per fare entrare soldi nelle casse della società. Erano senza dubbio altri tempi".

Il passaggio del testimone
Il picco assoluto probabilmente è stato raggiunto nella vittoria per 7-3 contro l'Eintracht, il 18 maggio 1960. In quell'occasione Ferenc Puskás ne segna quattro mentre Di Stéfano tre, il tutto davanti 127.621 spettatori in Scozia. Rogelio Domínguez; Marquitos, José Santamaría, Pachín; Vidal, Zárraga; Canário, Luis del Sol, Di Stéfano, Puskás, Francisco Gento, era l'11 iniziale messo in campo da Miguel Muñoz, che diviene la prima persona a vincere la Coppa dei Campioni sia da giocatore che da tecnico.

"Nessuna squadra vincerebbe oggi contro quel Real Madrid", ha scritto una volta il giornalista francese Jean Eskenazi. "Il loro gioco è stato il più spettacolare mai visto". Tuttavia il Real nella stagione successiva viene eliminato al primo turno dall'FC Barcelona, e adesso tutte le migliori squadre d'Europa sognano di vincere la prestigiosa competizione.

Il cambio di mentalità
Probabilmente i grandi nomi contavano quanto le tattiche in un periodo in cui la scienza del calcio era ai suoi albori. Il dato reale è che nelle cinque stagioni vincenti consecutive in Coppa dei Campioni, il Real riesce a segnare 20, 20, 25, 16 e 31 reti – 112 in totale.

Gento sulla sua sesta Coppa dei Campioni

"Quando puoi contare su talenti come Raymond Kopa, Ferenc Puskás e Alfredo di Stéfano, devi schierarli tutti insieme. Il risultato sarà una squadra totalmente votata all'attacco", ha ricordato Francisco Gento, parlando dell'ultra offensivo 3-2-5. "Avevamo tanti fuoriclasse in quella squadra, quindi non stupisce nessuno che abbiamo vinto così tante volte la Coppa dei Campioni".

Il genio tattico
La continuità in campo è un fattore cruciale dell'epoca d'oro – Di Stéfano va a segno in tutte e cinque le finali vinte. Tre diversi tecnici siedono sulla panchina del Madrid in quel periodo. Villalonga è il tecnico delle prime due vittorie, poi tocca all'argentino Luis Antonio Carniglia che vince nel 1958 e 1959. Nel 1960 è la volta di un ex centrocampista del Madrid che aveva vinto le tre precedenti edizioni: Miguel Muñoz. Il Real di Muñoz vince di nuovo nel 1966, ma mai più nessuna squadra è più riuscita a monopolizzare l'Europa come il Grande Real degli anni '60.

Alfrédo Di Stefano nel 1956
Alfrédo Di Stefano nel 1956©UEFA.com

Le stelle della squadra
Alfredo Di Stéfano:
passa al Madrid nel 1953 a 27 anni. La 'Saeta Rubia' (la freccia bionda) era un predatore d'area, tanto che in 284 partite in Liga segna ben 216 reti. Anche Sir Bobby Charlton era un grande estimatore dell'attaccante madrileno. "Tutto girava attorno a lui, era possente ma non sembrava così forte fisicamente. In campo non potevi togliergli gli occhi di dosso un solo attimo".

Francisco Gento: unico giocatore ad aver vinto la Coppa dei Campioni sei volte, Gento è l'unico calciatore – insieme a Paolo Maldini – ad aver disputato otto finali. Gento lascia il Madrid a 37 anni e ancora oggi è l'unico calciatore ad aver vinto 12 campionati spagnoli – tutti con la maglia del Real. Le sue scorribande sulla sinistra trovavano in Di Stéfano, Puskás, Kopa e Rial, i finalizzatori perfetti dei suoi cross.

Ferenc Puskás: già 31enne – e un pizzico in sovrappeso – quando passa al Madrid nel 1958, il prodigioso sinistro di Puskás aggiunge una nuova dimensione al gioco del Real. In 85 partite disputate con l'Ungheria, Puskás segna 84 gol, e sebbene non prenda parte alla finale del 1959, in quella del 1960 realizza la rete che decide l'incontro contro l'Eintracht. "Puskás controllava la palla con il suo sinistro meglio di come potrei fare io con le mie mani", raccontava Di Stéfano.

Ferenc Puskás
Ferenc Puskás©Getty Images

Frasi celebri
Ferenc Puskás sul perché delle tante reti: "Penso sia solo dovuto al fatto che mi trovavo vicino la porta!"

Francisco Gento: "Ho giocato otto finali e ne ho vinte sei, eravamo la squadra più forte del mondo. È stato davvero un piacere giocare con così tanti giocatori straordinari".

Sir Alex Ferguson: "In semifinale [1960], l'Eintracht Frankfurt batte il Rangers. Noi eravamo sicuri che i tedeschi avrebbero vinto la coppa - ma il Real Madrid era una squadra speciale. Quando ero giovane ho avuto la fortuna di aver subito il fascino e l'influenza del grande Real Madrid e di Di Stéfano. Lui non mollava un secondo dal punto di vista mentale . È stato un calciatore fantastico".

Michel Platini: "Di Stéfano tecnicamente era superlativo, ma era anche incredibilmente veloce. Era un bomber di razza. Insieme ai suoi talentuosi compagni è stato il precursore del calcio moderno. Incarnava alla perfezione la magia del calcio".