Orgoglio Bayern, ma è festa Barça
martedì 12 maggio 2015
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FC Bayern München-FC Barcelona 3-2 (and. 0-3)
I campioni di Germania battono in rimonta la squadra di Luis Enrique, ma sono i Blaugrana a volare a Berlino in virtù del successo del Camp Nou.
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• Il FC Barcelona perde di misura in casa del FC Bayern München ma si qualifica per la finale grazie alla vittoria 3-0 del Camp Nou
• Il primo gol in UEFA Champions League di Mehdi Benatia porta i bavaresi subito in vantaggio
• La doppietta di Neymar, a segno al 15' e al 29', consente ai Blaugrana di andare al riposo avanti 2-1
• Nella ripresa le reti di Robert Lewandowski e Thomas Müller salvano l'onore della squadra del grande ex Pep Guardiola
• La finale si giocherà all'Olympiastadion di Berlino il 6 giugno
A quattro anni di distanza, il FC Barcelona torna in finale di UEFA Champions League. Dopo il 3-0 inflitto mercoledì scorso al Camp Nou all'FC Bayern München, la squadra di Luis Enrique è battuta di misura nella semifinale di ritorno, ma il 3-2 finale le consente di staccare il pass per Berlino.
Ai campioni di Germania non riesce dunque una rimonta che avrebbe avuto del clamoroso, anche se le cose si mettono subito in discesa per i padroni di casa - ancora privi di Franck Ribéry e Arjen Robben - visto il vantaggio realizzato dopo sette minuti da Mehdi Benatia. La doppietta di Neymar, che raggiunge così quota 9 reti nella competizione, blinda di fatto la qualificazione dei catalani, ma il grande ex Pep Guardiola si toglie almeno lo sfizio di battere la sua vecchia squadra grazie alle reti di Robert Lewandowski e Thomas Müller.
In apertura c’è un’occasione per parte, con il croato Ivan Rakitić che impegna con il suo diagonale Manuel Neuer e Thiago Alcántara che, sull’assist di Müller, trova l’opposizione in chiusura di Gerard Piqué. Al 7’ i padroni di casa passano in vantaggio. Sull’angolo di Xabi Alonso, Benatia prende l’ascensore e di testa batte Marc-André ter Stegen: per il difensore marocchino, ex Udinese Calcio e AS Roma, è il primo gol in UEFA Champions League.
I bavaresi e il loro pubblico ci credono, ma il Barça li riporta subito sulla terra. Lionel Messi serve in verticale Suárez, El Pistolero regala un assist al bacio a Neymar che deve solo spingere il pallone in rete: 1-1. La squadra di Guardiola non si scoraggia, Lewandowski e soprattutto Müller - dopo una splendida percussione di Thiago Alcántara - hanno due ottime occasioni ma Ter Stegen se la cava sempre bene.
Al 29’, però, la squadra di Luis Enrique perfeziona la rimonta. Su un rilancio dalle retrovie un tocco di testa (!) di Messi libera ancora Suárez, l’attaccante uruguaiano regala il secondo assist della partita a Neymar che controlla di petto e con una fiondata di destro trafigge ancora una volta Neuer. Il Bayern stavolta sembra alle corde, anche perché con un miracoloso intervento in due tempi Ter Stegen nega a Lewandowski il gol del possibile pareggio.
Il secondo tempo inizia con Pedro Rodríguez al posto di Suárez, ma i ritmi - quasi inevitabile - calano un po’. Juan Bernat prova la conclusione, ma il difensore spagnolo non centra la porta. Al quarto d’ora della ripresa, però, i padroni di casa pareggiano. Lewandowski con un gran movimento manda in confusione Javier Mascherano e con una bellissima conclusione a giro fulmina il portiere avversario: 2-2.
Guardiola mette dentro Sebastian Rode, che sostituisce il capitano Philipp Lahm, mentre Luis Enrique getta nella mischia Jérémy Mathieu al posto di Rakitić. A sedici minuti dalla fine, il Bayern Monaco torna avanti: sponda di Bastian Schweinsteiger e bel destro a giro di Müller, che non lascia scampo a Ter Stegen.
Ci sarebbero ancora una ventina di minuti da giocare, ma malgrado tanta buona volontà i padroni di casa non riescono più a pungere e anzi rischiano nel recupero di incassare il pareggio, con Neymar che sbaglia l’assist per Messi. Il Barcellona si prende la rivincita dopo il pesantissimo ko nel 2012-13 e vola a Berlino, dove giocherà la sua ottava finale di UEFA Champions League contro la Juventus o il Real Madrid CF. Per il Bayern Monaco c’è almeno la (magra) consolazione della vittoria.