Quando Xavi incontrò il suo idolo Scholes
lunedì 4 maggio 2015
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Xavi Hernández racconta a Champions Matchday la sua prima sfida contro Paul Scholes, il giocatore che avrebbe poi riaffrontato (e battuto più volte) in una carriera costellata di successi.
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Dicono che incontrare i propri idoli sia sempre una delusione, ma non è certo il caso di Xavi Hernández. "Paul Scholes era un modello per me - ha dichiarato al Guardian nel 2011 -. Per me era il centrocampista centrale più forte degli ultimi 15-20 anni. Segnava, faceva segnare e non perdeva mai la palla".
Xavi ha esordito in UEFA Champions League il 16 settembre 1998 (prima giornata della fase a gironi) contro il Manchester United FC, in vantaggio per 3-2 al 67'. Allora era schierato in posizione più arretrata (come quella che ha oggi Sergio Busquets), era considerato l'erede di Josep Guardiola e aveva il compito di mantenere l'ordine a metà campo. Tre minuti dopo, Nicky Butt veniva espulso per fallo di mano in area e Luis Enrique trasformava dal dischetto.
"Cerco di trovare gli spazi - ha commentato Xavi a Champions Matchday ad aprile 2013 -. Chi non ha mai giocato a calcio non sa quanto sia difficile... Penso 'il difensore è qui, allora la passo lì'". Alla seconda giornata, contro il Brøndby IF, il giocatore entrava di nuovo a gara iniziata, ma quella sarebbe stata la sua ultima panchina. Anche grazie al contributo del 'nuovo Guardiola', l'FC Barcelona si imponeva 2-0 con doppietta di Sonny Anderson.
Nella doppia sfida contro l'FC Bayern München, il giovane centrocampista imparava che i minimi sbagli possono fare la differenza. A Monaco, Stefan Effenberg approfittava di un errore del Barça e decideva la gara nei minuti di recupero, mentre due settimane dopo al Camp Nou la squadra tedesca si imponeva in rimonta per 2-1.
Per qualificarsi, dunque, il Barça doveva assolutamente battere il Manchester alla quinta giornata. In un'altra sfida esaltante, Xavi affrontava nuovamente il suo idolo, stavolta dall'inizio. Dopo il gol di Anderson al 1', Dwight Yorke e Andy Cole portavano lo United prima sul 2-1 e poi sul 3-2: seppur di poco, il Barça mancava l'obiettivo.
Tutto sommato, però, non era andata così male per i Blaugrana e il suo giovane centrocampista. Un altro 2-0 sul Brøndby e un pareggio tra United e Bayern alla sesta giornata lasciavano la squadra di Van Gaal al terzo posto. Xavi collezionava 17 presenze e vinceva il titolo in Liga, mentre nel 2000 raggiungeva le semifinali di UEFA Champions League e segnava il suo primo gol europeo nella seconda fase a gironi contro l'Hertha BSC Berlin.
Nel 2003, Frank Rijkaard perfezionava il ruolo di Xavi: "Mi ha detto che avevo talento per giocare un po' più avanti. All'inizio non mi trovavo e non avrei mai immaginato che i migliori anni della mia carriera li avrei passati da centrale, ma è andata così". Ora, lo spagnolo gioca esattamente come il suo idolo, che ha battuto nelle finali del 2009 e del 2011 servendo anche degli assist.
In quella che probabilmente sarà la sua ultima UEFA Champions League, Xavi è ancora uno dei giocatori che tutti prendono come riferimento, e chissà che non sia già affrontando qualche suo erede.
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