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Le stelle di Milan e Real del 58'

Juan Alberto Schiaffino del Milan e Alfredo Di Stéfano del Real Madrid erano all'apice della carriera nella Coppa dei Campioni 1958, come ricorda Champions Matchday.

Le stelle di Milan e Real del 58'
Le stelle di Milan e Real del 58' ©Getty Images

Nel 1958, solo una squadra aveva vinto la Coppa dei Camponi: il Real Madrid CF. Nelle finali del 1956 e del 1957, Alfredo Di Stéfano è andato a segno nei successi dei 'Blancos' per 4-3 contro lo Stade de Reims e per 2-0 contro l'ACF Fiorentina.

Il Real – e il suo talento argentino – arrivarono in finale per la terza volta consecutiva nel 1958. Questa volta, l'avversario era l'AC Milan. Come ricorda Di Stéfano: "Erano i nostri grandi rivali perche avevano giocatori del calibro di Maldini, Liedholm, Schiaffino ... calciatori fenomenali in quella squadra."

In una squadra stellare come quella, un giocatore riuscì a distinguersi: l'attaccante centrale, uruguaiano di nascita, Juan Alberto Schiaffino. Piccolo e snello, Schiaffino era un attaccante coraggioso e opportunista, con un incredibile senso della posizione in area di rigore.

Figlio di un italiano che lavorava come impiegato all'Ippodromo nazionale in Uruguay e di una casalinga paraguaiana, Schiaffino realizzò il gol del pareggio contro il Brasile nella finale della Coppa del Mondo FIFA del 1950, vinta 2-1 dall'Uruguay. Nel 1954, i Rossoneri acquistarono l'ex panettiere dal CA Peñarol di Montevideo. Due Scudetti più tardi, l'uomo con "il radar al posto del cervello", come definito dal compagno di squadra Cesare Maldini, si trovò di fronte a Di Stéfano per la seconda volta.

Sia Schiaffino che Di Stéfano andarono a segno quando le loro due squadre si affrontarono nelle semifinali del 1956. Il Real superò il turno con un 4-3 complessivo. Due anni più tardi, in una mite serata a Bruxelles, l'argentino e l'uruguaiano furono protagonisti di un'entusiasmante finale di Coppa dei Campioni.

Il Milan era forte in difesa come qualsiasi altra grande squadra italiana dell'epoca, ma con Schiaffino e Niels Liedholm non era certo priva di talento. Shiaffino aveva segnato 4 gol prima della finale, compresa la rete decisiva nel replay in un turno precedente contro l'SK Rapid di Vienna. Segnò anche tre delle cinque reti che eliminarono il Manchester United FC, in lutto per la scomparsa di otto giocatori nella tragedia aerea di Monaco.

Il Real aveva dominato nella strada verso la finale, segnando otto reti contro l'R. Antwerp FC nel primo turno e dieci reti contro il Sevilla FC – con Di Stéfano autore di quattro gol nell'andata dei quarti di finale. La sua tripletta nell'andata delle semifinali contro i campioni ungheresi del Vasas SC assicurò alla sua squadra un posto in finale.

Di Stéfano e Schiaffino erano uomini molto diversi. L'attaccante milanista era piuttosto riservato, e una volta disse: "Non è stata una fortuna diventare un calciatore, era il mio destino". Di Stéfano. la "Freccia Bionda", si pavoneggiava dentro e fuori dal campo. Prima della finale aveva previsto l'uomo-partita, dicendo all'esterno Francisco Gento che sarebbe arrivato il suo momento. "Mi disse che solo io avrei potuto risolvere la partita con una delle mie incursioni - disse Gento -. Sono stato fortunato a segnare il gol decisivo. Era il giocatore più forte, è stato il mio maestro".

Lo spettacolo non deluse le aspettative. Ancora una volta, entrambi andarono a segno - prima Schiaffino, dal limite dell'area al termine di un rapido contropiede. Poco più tardi, l'esterno Ernesto Cucchiaroni colpì il palo per la squadra italiana. A 15 minuti dal termine, Di Stéfano pareggiò, controllando il pallone e calciandolo alle spalle del portiere milanista Narciso Soldan. Dopo un gol a testa per le due squadre - e un tiro poco fuori di Liedholm nei minuti finali dei tempi regolamentari - la previsione di Di Stéfano divenne realtà quando ai supplementari il tiro basso di Gento trafisse Soldan.

Ripensando a quei momenti, Di Stéfano ha ammesso che quella fu la "finale più difficile" delle cinque che lui - e il Real - vinsero consecutivamente tra il 1956 e il 1960. "E' stata veramente dura. Non siamo mai stati vicini alla Coppa fino a quando non l'abbiamo effettivamente vinta, il che non è accaduto fino ai supplementari quando Gento è andato in gol e ha deciso la partita", ha dichiarato a UEFA.com.

Champions Matchday, la rivista ufficiale della UEFA Champions League, è disponibile in formato cartaceo o può essere scaricata gratuitamente in formato digitale. Seguila anche su Twitter @ChampionsMag.

Il Real Madrid torna a casa con il trofeo
Il Real Madrid torna a casa con il trofeo©Popperfoto/Getty Images

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