Le grandi ambizioni di Griezmann
sabato 18 aprile 2015
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A Champions Matchday, l'attaccante dell'Atlético Madrid parla del suo nuovo ruolo, del lavoro con Simeone e degli insegnamenti di una leggenda dei colchoneros.
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Dopo cinque stagioni di successo alla Real Sociedad de Fútbol, il Club Atlético de Madrid aveva grandi aspettative su Antoine Griezmann, acquistato l'estate scorsa per sopperire alle partenze di Diego Costa e David Villa. La cifra di ingaggio, 30 milioni di euro, era seconda solo a quella spesa per Radamel Falcao.
Diego Simeone ha faticato non poco a ottimizzare le prestazioni di un giocatore versatile. Nei primi mesi a Madrid, il nazionale francese ha giocato da centrocampista di fascia, sia a destra che a sinistra, e da n. 10, ma nelle ultime settimane si è messo in luce soprattutto come attaccante.
A Champions Matchday, Griezmann parla del suo nuovo ruolo, del lavoro con Simeone e degli insegnamenti di una leggenda dei colchoneros.
L'Atlético è molto diverso da quello della scorsa stagione, ma continua a giocare bene. Come fanno i nuovi giocatori ad ambientarsi così velocemente?
Antoine Griezmann: quelli che erano già qui hanno fatto di tutto per aiutare i nuovi arrivati e ci siamo integrati bene. Il mister ci chiede molto, sia in allenamento che in partita, ma pian piano iniziamo a stare meglio.
Come ti sei adattato alla nuova squadra?
Griezmann: sapevo che tutti si aspettavano molto da me perché ero costato caro, quindi ho cercato di ripagarli. È un calcio diverso, ma sentivo di potermi ambientare. Ero fiducioso e sapevo che, lavorando molto, i risultati sarebbero arrivati.
Quali sono il tuo ruolo e le tue responsabilità nell'Atlético?
Griezmann: da quando sono arrivato, mi sono messo a disposizione della squadra e del mister. Non mi sono preoccupato troppo e ora sono titolare. Devo continuare a lavorare sodo per aiutare la squadra e soddisfare le aspettative del mister.
Diego Simeone sta diventando uno dei migliori giovani allenatori nel mondo del calcio. Com'è lavorare con lui?
Griezmann: è un vero leader e sa farsi ascoltare. Ci incoraggia e vuole che tutti diano il massimo per lui e per la squadra. Questo è il suo punto di forza. Cerca di motivarci e imparo da lui tutti i giorni.
Il vostro allenatore dice che il gioco dell'Atlético si basa sull'intensità e sull'aggressività...
Griezmann: non si tratta solo di uno o di 14 giocatori, ma di tutta la rosa, che è affiatata e si allena al massimo. Lo si è visto chiaramente contro l'SD Eibar [vittoria dell'Atleti per 3-1 a gennaio]. Rispetto alla partita prima c'erano sette cambi, ma abbiamo giocato bene e siamo riusciti a fare tre punti.
Com'è cambiato lo spogliatoio da quanto è arrivato Fernando Torres? Cosa puoi imparare da lui?
Griezmann: posso imparare molto, perché è un grande giocatore e ha segnato tanto. Quando è arrivato gli ho chiesto di darmi tutti i consigli che poteva. Osservo ogni sua mossa in campo.
Chi erano i tuoi idoli da ragazzino?
Griezmann: mi piacevano Zinédine Zidane, David Beckham, David Silva, ma ultimamente ho chiamato un mio amico, che è un fan di Torres, e ci siamo detti: "Ti ricordi che copiavamo il suo modo di esultare quando giocavamo nel quartiere?".
Descrivi una serata di UEFA Champions League al Vicente Calderón.
Griezmann: è una grande gioia. Vogliamo dare tutto ai tifosi, che non smettono di cantare e di incitarci. Tutto lo stadio è con noi e ci dà fiducia.
L'Atlético può tornare in finale? Se sì, quale sarà il fattore decisivo?
Griezmann: penso di sì, ma non dobbiamo andare troppo in là con la testa. Vedremo dove riusciremo ad arrivare, ma sono convinto che con il duro lavoro e con il calcio che giochiamo al momento possiamo farcela.
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