Quaresma, il Dragone magico
sabato 18 aprile 2015
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Soprannominato 'Harry Potter' per le sue magie con il pallone, l'esterno portoghese Ricardo Quaresma ha parlato a UEFA.com del suo amore per il Porto e di una sua vecchia passione, l'hockey.
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Nella rosa di quell'FC Internazionale Milano che ha vinto la UEFA Champions League 2009/10, Ricardo Quaresma è ormai un veterano della più importante competizione europea. A 31 anni, l'esterno dell'FC Porto ha ancora l'entusiasmo di un bambino nell'indossare quella maglia che gli ha insegnato e regalato tanto.
UEFA.com: quali giocatori ti hanno ispirato maggiormente quando eri più giovane?
Ricardo Quaresma: ammiro molto Luís Figo, perché [come Quaresma] ha cominciato la carriera alle giovanili dello Sporting Lisbona. Poi è passato al Barcellona, e poi, nonostante i successi ottenuti, è andato al Real Madrid. La sua carriera è stata ammirevole e mi ha spinto a seguire le sue orme.
UEFA.com: hai mai pensato che non saresti diventato un calciatore professionista?
Quaresma: c'è stato un tempo in cui volevo giocare a hockey invece che a calcio, ma solo perché tutti a scuola – nel mio quartiere – giocavano a hockey. Per fortuna mia mamma non me lo ha permesso, e così oggi sono quello che sono.
UEFA.com: qual è il miglior consiglio legato al calcio che hai ricevuto?
Quaresma: c'è una persona che non dimenticherò mai e che purtroppo non è più con noi: João de Silva. Lui mi trattava come un figlio e mi dava sempre consigli. Una cosa che mi disse fu di non cambiare mai. Da allora provo sempre a rimanere fedele a quel consiglio.
UEFA.com: quando eri piccolo c'erano molte aspettative sul tuo futuro da calciatore. Com'è stato convivere con quella pressione?
Quaresma: molto bello, io sono una persona che sa gestire la pressione. Ho avuto più difficoltà nella vita nel gestire la mia fama da calciatore che non durante la settimana o nelle partite dove devi dimostrare di saper giocare. Penso sia stato più difficile convivere con la notorietà.
UEFA.com: la tua prima esperienza in UEFA Champions League è stata col Porto nel 2004/05; cosa ricordi?
Quaresma: è stato fantastico per me perché il Porto era la squadra campione in carica, e quindi era un piacere e un orgoglio indossare quella maglia per la prima volta. Quando ho firmato col Porto nel 2004, venivo dal Barcellona. Non conoscevo la città né la squadra tanto bene, ma i veterani mi hanno sempre sostenuto e insegnato quello che so oggi, parlo di giocatori come Jorge Costa, Vítor Baía, Costinha, Maniche, Nuno Valente. Loro sono riusciti a trasmettermi tutto ciò che oggi provo per il club. Firmare per loro è stata la cosa migliore che potessi fare perché – parlando di trofei e di crescita umana e non solo professionale – tutto è avvenuto indossando proprio la casacca del Porto. In campo cerco sempre di dare il massimo per ripagare quello che ho avuto dal club.
UEFA.com: A 31 hai giocato per molte grandi squadre e vinto svariati trofei. Come valuti la tua carriera nel complesso?
Quaresma: Sono contento di quello che sono riuscito a realizzare finora. Forse avrei potuto fare di più, ma ci sono occasioni nella vita che puoi cogliere o meno – e a volte perdi qualche treno. Ma non mi pento di nulla. Oggi ho 31 anni, e in Portogallo a 30 anni sei già considerato vecchio, ma in Spagna, Inghilterra e Italia ci sono giocatori molto più vecchi di me che ancora giocano. Mi sento ancora in gran forma, non penso che l'età sia un problema. Fin quando avrò forza nelle mie gambe, sento di poter dare tanto alla squadra. Dal mio canto continuerò a lavorare duro, ma sono davvero contento di quanto fatto finora.
UEFA.com: giocare in UEFA Champions League ti fa provare ancora sensazioni speciali?
Quaresma: orgoglio – l'orgoglio di poter uscire dal campo ancora una volta con la maglia della squadra che amo. Penso sia motivo di orgoglio per qualsiasi calciatore, perché la Champions è qualcosa di diverso. È una competizione davvero unica, anzi probabilmente è la migliore.