Il battesimo del fuoco di Blanc
domenica 12 aprile 2015
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Il Paris Saint-Germain sfiderà il Barcellona nei quarti di UEFA Champions League e Champions Matchday ha ripercorso a ritroso la carriera di Laurent Blanc, tornando al giorno del suo esordio da allenatore nel torneo con il Bordeaux.
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"Non avevo mai pensato a lui". Furono queste le parole con cui il presidente dell'FC Girondins de Bordeaux Jean-Louis Triaud reagì al suggerimento di un amico che gli proponeva Laurent Blanc come nuovo allenatore.
Era il 2007 e all'epoca Blanc si era visto chiudere in faccia molte porte, tanto da aver quasi perso le speranze. "proprio quando pensavo che non avrei mai ottenuto una panchina, arrivò la chiamata del Bordeaux", avrebbe ricordato qualche tempo dopo.
Dopo il suo arrivo alla guida dei Girondini, Blanc ottenne quattro rinforzi: erano Alou Diarra, Mathieu Chalmé, Souleymane Diawara e David Bellion, mentre Rio Mavuba, Julien Faubert, Gérald Cid e Jean-Claude Darcheville vennero ceduti.
La sosta estiva della squadra venne interrotta in anticipo per preparare al meglio la nuova stagione. Il prestigio di Blanc, vincitore della Coppa del Mondo FIFA, e la sua volontà di giocare un calcio divertente, gli valsero l'immediata fiducia da parte dei giocatori.
"Anche se ero un difensore, mi piaceva giocare il pallone ogni volta che ne avevo la possibilità - ha spiegato il 49enne Blanc -. Voglio che questa sia anche la filosofia delle mie squadre. Per me il posssesso palla è importante, così come la costruzione della manovra, la ricerca del gol e la volontà di mettere in difficoltà gli avversari".
Il marchio di fabbrica delle squadre di Blanc nacque proprio a Bordeaux: possesso palla, centrocampo compatto e spazi da sfruttare sulle fasce per i terzini. Ma anche una difesa d'acciaio, con 17 gare senza reti al passivo nel 2007/08 e Diarra schierato a protezione della retroguardia (come Thiago Motta al Paris Saint-Germain) in modo da permettere al resto della squadra di spingere in avanti.
Dopo aver chiuso il campionato al sesto posto nel 2006/07, i Girondini si piazzarono sul secondo gradino del podio nella stagione d'esordio di Blanc. Un risultato che lo convinse a declinare l'offerta di sostituire Carlos Queiroz come assistente di Sir Alex Ferguson. Una scelta non facile, perché Blanc conservava ottimi ricordi dei due anni trascorsi come giocatore al Manchester United FC, tanto da dichiarare: "Conservo ancora diversi taccuini pieni di idee su come allenare una squadra che avevo scritto durante il periodo trascorso allo United".
La stagione successiva segnò l'arrivo a Bordeaux di due pedine fondamentali: Yoan Gouffran e, in prestito dall'AC Milan, Yoann Gourcuff. La squadra venne inserita nel girone di Chelsea FC, CFR 1907 Cluj e AS Roma in UEFA Champions League, ma Blanc rimase ottimista in merito alle chance di qualificazione dei suoi, dichiarando: "Ci saranno tre squadre che scenderanno in campo all'ultima giornata della fase a gironi ancora in lizza per proseguire nel torneo e noi dovremo essere una di quelle".
I primi 90 minuti nel torneo, però, furono traumatici: a Stamford Bridge, contro il Chelsea di Luiz Felipe Scolari, il Bordeaux incassò un secco 4-0 senza mai entrare in partita.
Alla Giornata 2, contro la Roma, i Girondini mostrarono il loro tipico calcio aggressivo e controllato, portandosi in vantaggio con Gourcuff, ma al 36' l'espulsione di Henrique segnò irrimediabilmente l'incontro e i Giallorossi si imposero 3-1 in rimonta.
"C'era una differenza tra noi e la Roma, non legata ai giocatori o al loro valore, bensì all'esperienza - avrebbe poi sottolineato Blanc -. E' l'esperienza che ha permesso alla Roma di vincere pur non giocando bene".
Una lezione appresa alla perfezione dal Bordeaux, che in casa contro un abbottonatissimo Cluj si impose 1-0 solo grazie a un'autorete di Cadú own. I Girondini la spuntarono poi di misura anche in Romania, centrando un prezioso 2-1.
"La sfida contro il Chelsea sarà molto emozionante - dichiarò poi Blanc -. E sicuramente più piacevole per noi che per loro". La sua previsione si avverò. Gourcuff si rivelò tra i migliori a centrocampo, mentre Gouffran e Wendel brillarono sugli esterni. Quando Nicolas Anelka regalò ai Blues il vantaggio, Blanc sostituì Gouffran con il centravanti argentino Fernando Cavenaghi, passando dal 4-2-3-1 al 4-4-2. Una mossa che diede i suoi frutti quando Diarrà firmò l'1-1 con un gol di testa nel finale.
I Girondini approdarono così a Roma alla Giornata 6 sapendo di poter superare il turno in caso di vittoria. L'impresa però non riuscì e Blanc ammise che la sua squadra era stata ingenua: "Contro le avversarie italiane è sempre la stessa storia. Pensi di avere la meglio e invece alla fine il punteggio è sempre lo stesso". Il successo 2-0 di una Roma tutta praticità permise ai Giallorossi di vincere il girone.
I buoni risultati ottenuti in Europa diedero però fiducia al Bordeaux, che nel 2008/09 conquistò il titolo di Ligue 1 per la prima volta negli ultimi dieci anni ed approdò agli ottavi di finale di UEFA Champions League. Blanc indica nell'1-1 ottenuto in casa della Juventus la prova che la squadra era maturata: "andammò a Torino con l'obiettivo di mettere in difficoltà la Juve, sfruttare i nostri punti di forza e, soprattutto, di non mostrare quella paura che spesso le squadre francesi hanno quando affrontano i grandi club, una specie di fragilità o complesso. Fu in quella partita che i miei giocatori persero i loro complessi".
La stessa evoluzione è riscontrabile nel Paris di Blanc. Approdata ai quarti di finale per la terza stagione di fila, la squadra ha avuto la meglio del Chelsea negli ottavi proprio perché ha giocato senza "complessi".
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