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Dortmund-Juve 0-3: i cinque elementi

UEFA.com esamina cinque elementi fondamentali di un successo che ha superato le aspettative dei bianconeri. È forse iniziato il cambio della guardia tra Germania e Italia?

I giocatori della Juventus festeggiano davanti ai loro tifosi
I giocatori della Juventus festeggiano davanti ai loro tifosi ©Getty Images

Nonostante le spettacolari coreografie che ricordavano la vittoria del Borussia Dortmund sulla Juventus in finale di Coppa dei Campioni 1997, mercoledì sera i padroni di casa sono stati lontani parenti della squadra vista a Monaco 18 anni fa.

Il mosaico sugli spalti non ha rispecchiato quanto offerto dal Dortmund in campo, mentre la squadra di Massimiliano Allegri si è imposta con esperienza e ha espugnato uno degli stadi più temibili d'Europa con un netto 3-0, guadagnando di diritto l'accesso ai quarti.

UEFA.com esamina cinque elementi fondamentali di un successo che ha superato le aspettative dei bianconeri.

La Juventus è seria contendente
Guardando la formazione annunciata prima della partita, era chiaro che la Juventus avesse grandi qualità, anche senza Andrea Pirlo. Un altro campione, Paul Pogba, è stato costretto a uscire a inizio gara, ma Arturo Vidal e Claudio Marchisio sono saliti in cattedra e non lo hanno fatto rimpiangere. La difesa è stata solida come sempre, mentre Carlos Tévez ha siglato due gol strepitosi. In altre parole, è stato difficile trovare punti deboli alla Juve, che ha tutti i motivi per credere nell'impresa.

Lichsteiner: fondamentale il gol di Tévez

Dortmund battuto sul suo gioco
Il gol di Tévez al 3' ha sicuramente cambiato il volto della partita, ma la Juventus è stata tatticamente impeccabile. Prima della gara, Jürgen Klopp aveva dichiarato che sarebbe stato difficile affrontare una squadra italiana a cui bastava il pareggio: dopo il vantaggio bianconero, la difficoltà è addirittura raddoppiata. Nel primo tempo, la Juventus ha difeso splendidamente, chiudendo gli spazi tra le linee e obbligando il Dortmund ad abbandonare la sua veloce circolazione di palla in favore dei lanci lunghi. Nel secondo, gli ospiti hanno offerto una prestazione simile, reggendo la pressione e rispondendo con contropiede letali, proprio come avrebbe fatto il Borussia.

Reus sovrastato da Vidal
Le speranze del Borussia di ribaltare la sconfitta per 2-1 all'andata dipendevano molto da Marco Reus. I bianconeri lo sapevano bene e hanno cercato subito di sbarrargli la strada. Vidal, che conosceva Reus dai tempi della Bundesliga, è stato protagonista di due o tre abili chiusure nelle fasi iniziali. Alcune ai limiti del regolamento, è vero, ma se l'obiettivo era intimidirlo ci è riuscito benissimo. Visto il trattamento a lui riservato, a un certo punto Reus ha reagito con uno spintone a palla lontana. Anche le sue giocate sono state sorprendentemente fiacche, specialmente nel primo tempo, e alla fine il giocatore è stato incapace di effettuare un solo tiro a rete.

La bolla BVB è scoppiata
Mentre i tifosi della Juventus festeggiavano i loro eroi, quelli del Borussia salutavano i loro in un modo che, se da un lato ammirevole, celava un senso generale di rassegnazione, come a ricordare i bei tempi andati. La prestazione è stata la peggiore a questo livello nella storia recente del Borussia, mentre la 14esima sconfitta fra tutte le competizioni avvicina sempre di più una brutta prospettiva: rinunciare all'Europa per la prima volta dal 2009/10.

La finale del 1997: Dortmund - Juventus

I top player come Robert Lewandowski e Mario Götze, con i quali la squadra aveva vinto due campionati e raggiunto la finale di UEFA Champions League 2013, sono partiti da tempo. Quella attuale, seppur di talento, non ha lo stesso curriculum: Kevin Kampl e Adrián Ramos sono alla prima esperienza nella competizione europea più prestigiosa e i tifosi sembrano aver capito che è arrivato il momento di ripartire da zero e preparare il prossimo assalto al calcio d'elite continentale.

Cambio ai vertici?
In questo decennio, la Bundesliga ha vissuto il suo boom: l'FC Bayern München ha giocato tre delle ultime cinque finali di UEFA Champions League, mentre il Dortmund vi è arrivato nel 2013. La Germania ha scavalcato l'Italia nel ranking UEFA sui cinque anni e, di solito, ha mandato gran parte delle sue rappresentanti in Europa alla fase a eliminazione diretta. Quest'anno, le cose sono andate un po' diversamente, nonostante il Bayern. In data di oggi, solo due squadre tedesche su sette (Bayern e VfL Wolfsburg) restano in Europa, mentre l'Italia vanta sei contendenti. Il bel paese spera di accorciare le distanze in classifica con altri successi: a guidare la carica ci sarà la Juventus.

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