Un trionfo dai mille volti al Camp Nou
giovedì 19 marzo 2015
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Graham Hunter rivive per UEFA.com la sfida di ritorno degli ottavi tra Barcellona e Manchester City, che oltre allo spettacolo nasconde diverse sottotrame di sicuro interesse per gli appassionati.
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Non c'è dubbio: mercoledì sera al Camp Nou si è vista una partita di qualità eccelsa. Pensatela così: Marc-André ter Stegen, che ha solo 22 anni ed è appena all'ottava presenza in UEFA Champions League, si trova a dover parare un rigore a 13 minuti dalla fine. Se Sergio Agüero segna, il Manchester City ha tempo di cercare un altro gol e arrivare ai supplementari.
Ma il giovane tedesco si tuffa alla sua destra, neutralizzando il tiro dal dischetto, e viene abbracciato da Gerard Piqué, contento che il suo fallo non abbia rovinato i piani al Barça. Un momento che vale una carriera.
Oggi, però, i giornali di tutto il mondo non parlano solo dell'impresa di Ter Stegen, ma anche di Lionel Messi e Joe Hart: il primo è stato il padrone assoluto della partita, il secondo gli ha impedito di dilagare.
Ma ci sono altre sottotrame e sono sicuro che Luis Enrique se ne sia accorto. 'Lucho', come lo chiamano al Camp Nou, dovrà capre se preoccuparsi o meno della mancanza di concretezza della sua squadra, nonostante le molte occasioni.
Una delle principali caratteristiche di Luis Suárez e Neymar è sempre stata la freddezza, accompagnata dalla tecnica e dalla predisposizione alle partite che contano. Eppure, entrambi non sono riusciti a segnare. È stata solo una serata no o ci sono altri motivi?
Un elemento a favore del tecnico è avere a disposizione non solo giocatori che hanno già vinto la UEFA Champions League, ma anche altri acquistati appositamente per l'obiettivo.
Suárez è uno di loro, ma lo è anche Ivan Rakitić, autore del gol. L'ex Sevilla FC, vincitore della UEFA Europa League a Torino, ha ammesso che vorrebbe conquistare la coppa più prestigiosa; oltre ad avere i compagni giusti, ha la classe, la visione di gioco e la determinazione per riuscirci.
Il suo splendido gol ha destato l'ammirazione di Pep Guardiola e di Hart, che ha ammesso: "L'ha calciata benissimo". È la prova che il Barça ha giocatori non solo capaci di grandi cose, ma anche molto determinati. Spesso, sono proprio i 'beni intangibili', come la fame di vittorie, a fare la differenza.