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Di Matteo cerca il cambio di marcia

Dopo la sconfitta per 2-0 contro il Real Madrid, il tecnico dello Schalke 04 parla delle prospettive per la sua squadra e della sua mentalità calcistica.

Roberto Di Matteo prima della gara di andata
Roberto Di Matteo prima della gara di andata ©AFP/Getty Images

Se dovesse ribaltare la sconfitta per 2-0 di martedì contro il Real Madrid CF, l'FC Schalke 04 entrerebbe nella storia della UEFA Champions League e il tecnico Roberto Di Matteo sa bene come sconvolgere i pronostici.

Con il Chelsea FC, infatti, ha vinto a sorpresa la finale del 2012, che come quest'anno si giocava in Germania. Anche se a Gelsenkirchen la sua squadra non è riuscita a battere gli ospiti, il risultato è stato nettamente migliore del 6-1 subito un anno fa. Ai microfoni di UEFA.com, Di Matteo parla degli ottavi di quest'anno e della sua mentalità calcistica.

UEFA.com: non si può negare che le serate di UEFA Champions League a Gelsenkirchen siano molto speciali. Che cosa significa ospitare un calcio di altissimo livello per la città?

Di Matteo: i tifosi sono molto orgogliosi che la squadra partecipi regolarmente alla Champions League. L'obiettivo del club è qualificarsi per questo torneo ogni stagione, e dunque arrivare fra le prime quattro in campionato. Ai tifosi piacciono le serate europee perché sono molto diverse dalle partite di Bundesliga e ci sono squadre come il Chelsea o il Real Madrid.

UEFA.com: stavolta non avete perso 6-1 come l'anno scorso, ma come affronterete il Real in Spagna?

Di Matteo: per competere contro avversari così forti, dobbiamo essere in serata e sperare che loro non siano al massimo. Possiamo fare risultato perché abbiamo una buona squadra. I giocatori sono molto volenterosi e pronti a migliorare giorno dopo giorno. Spingersi oltre il limite è molto importante.

UEFA.com: quanto può ispirare lo Schalke la vittoria del 2012 con il Chelsea?

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Di Matteo: non so, ma a me ha insegnato a preparare meglio la squadra. Ho avuto esperienza nel torneo sia da giocatore che da allenatore. È molto diversa dal campionato, soprattutto per il modo di giocare degli avversari ma anche per l'atmosfera.

UEFA.com: quali scuole di pensiero l'hanno influenzata come allenatore?

Di Matteo: sono stato influenzato da molti allenatori. Il principale è stato Arrigo Sacchi, ma anche Ruud Gullit, e poi ho studiato in una scuola svizzera molto buona dal punto di vista tattico. Si può imparare da tutti gli allenatori.

UEFA.com: quanto la influenzano i dati e le statistiche?

Di Matteo: le guardo, ma non mi faccio condizionare troppo; più che altro sono la conferma di quello che penso. Osservo la squadra tutti i giorni e cerco di prendere le decisioni giuste. Le statistiche servono, ma non troppo.

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