Robben, Götze e Benatia su Guardiola
lunedì 9 marzo 2015
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Josep Guardiola in questa stagione potrebbe raggiungere quota 20 trofei in otto anni da allenatore, e i giocatori del Bayern Monaco Arjen Robben, Mario Götze e Medhi Benatia ci raccontano perché è un tecnico speciale.
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Con quasi 20 trofei a livello di club in meno di otto anni da allenatore, Josep Guardiola sta dimostrando di essere un fuoriclasse in panchina quanto lo era in campo. In vista del ritorno degli ottavi di UEFA Champions League - quando l'FC Bayern München ospiterà l'FC Shakhtar Donetsk -, UEFA.com ha parlato con Arjen Robben, Mario Götze e Medhi Benatia di quanto il calcio di Guardiola abbia influenzato il loro modo di giocare.
Arjen Robben
La mia sensazione è che con lui in panchina sia migliorato il mio senso della posizione, anche perché spesso occupo altre posizioni. In maniera particolare sono cresciuto nella ricerca degli spazi dove posso essere più pericoloso e importante per la squadra andando a rete o facendo un cross vincente, e nella posizione, su cui lavoriamo molto negli allenamenti. Mi piace molto. Guardiola è un tecnico che è ossessionato dal gioco. Vuole migliorare sempre. È bello fare parte di questa filosofia di gioco.
Mario Götze
Col tempo diventerà sempre più facile adattarsi alla filosofia e ai compagni di squadra. Non dico che ho avuto problemi all'inizio, ma sicuramente è difficile quando sei abituato a giocare per una squadra che conosci alla perfezione. In questa stagione ci siamo adattati meglio e abbiamo fatto un passo avanti per quel che riguarda la filosofia di gioco del tecnico. Siamo cresciuti e ci siamo compattati di più, e questo è possibile constatarlo sia in Bundesliga che in Champions League. Abbiamo fatto il nostro dovere. Io dal canto mio posso contribuire segnando e lavorando per la squadra.
È chiaro che ci influenza perché è l'allenatore. Lui decide la filosofia di gioco, che condivido assolutamente, noi giochiamo un calcio basato sul possesso palla in cui attacchiamo e aggrediamo gli spazi. Ritengo che questo tipo di gioco, in maniera particolare per un calciatore con caratteristiche offensive, sia molto stimolante. È molto bello riuscire a metterlo in pratica, e credo si veda dai risultati e da noi giocatori. Si, ho imparato molto da quando mi sono trasferito al Bayern. Sono in una nuova città, in una squadra nuova, avevo bisogno di nuovi stimoli. Solo così è possibile crescere.
Medhi Benatia
Il mister cerca sempre di mettere in difficoltà gli avversari, ma il suo stile di gioco non è mai lo stesso. Se vede che occorre una modifica tattica perché capisce che otteniamo maggiori risultati in un altro modo, allora non ci pensa due secondi a cambiare. Non pensa mai "sono Guardiola, sono il tecnico del Bayern, non importa con che tattica giocheremo, tanto vinceremo". Lui vuole solo che la sua squadra giochi nelle migliori condizioni possibili. Il mister è sempre pronto a cambiare tattica in qualsiasi momento sia per mettere in difficoltà gli avversari che per permetterci di giocare sempre meglio.