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Fermo immagine: la standing ovation dell'Old Trafford per Ronaldo

Nel 2003, il Ronaldo originale del Real Madrid CF segna una tripletta talmente bella che i tifosi del Manchester United FC gli tributano una standing ovation a fine partita. Scopriamo che fine hanno fatto alcuni protagonisti.

Ronaldo festeggiato dai suoi compagni del Real Madrid
Ronaldo festeggiato dai suoi compagni del Real Madrid ©Getty Images

Nemmeno la presenza di David Beckham per più di un'ora sulla panchina del Manchester United FC avrebbe potuto rubare il palcoscenico alla prestazione monstre di Ronaldo la sera del 24 aprile 2003 all'Old Trafford. In quella magica serata, l'attaccante del Real Madrid CF realizza tre gol, uno più bello dell'altro, tanto che la maggior parte del pubblico - tifosi dello United compresi - si alza in piedi per applaudire l'impresa del brasiliano. Le tre reti bastano al Madrid per aggiudicarsi la vittoria – nonostante due gol di Beckham nel finale – e un posto nelle semifinali di UEFA Champions League.

La standing ovation ricevuta da Ronaldo è uno dei 60 momenti leggendari della UEFA – vota subito per avere la possibilità di vincere i biglietti della finale di UEFA Champions League di quest'anno.

Rivivi la tripletta di Ronaldo

1. Ronaldo
Una rete elegante, una da rapinatore d'area e una da fuoriclasse – ogni tocco del Calciatore Europeo dell'Anno quella sera contro lo United trasudava classe. Ronaldo segna oltre 100 reti per il Madrid, anche se gli infortuni ne condizionano il rendimento fino all'addio del 2007. Dopo il Madrid, passa una stagione all'AC Milan, due all'SC Corinthians Paulista, ma il brasiliano non è lo stesso dei tempi d'oro. Ronaldo, uno degli ambasciatori della Coppa del Mondo FIFA 2014, a gennaio ha fatto capire che la sua carriera potrebbe non essere finita a 38 anni.

2. Steve McManaman
Nato nel Merseyside, McManaman passa nove anni al Liverpool FC, ma è nella capitale spagnola che vive il suo periodo di massimo splendore calcistico. Nel 2000 con la maglia del Madrid entra nel tabellino dei marcatori della vittoria in finale di UEFA Champions League, mentre due anni dopo aggiunge un'altra medaglia al suo palmares. Prima di chiudere la carriera col Manchester City, McManaman vince altri due campionati spagnoli. Dopo il suo ritirito ricopre una serie di ruoli istituzionali, alcuni anche con la UEFA, e si cimenta nella produzione cinematografica, nell'imprenditoria, come allenatore delle giovanili e come opinionista televisivo.

3. Luís Figo
Pallone d'Oro nel 2000, FIFA World Player of the Year l'anno successivo, vincitore della UEFA Champions League 12 mesi dopo – Figo ha sempre vinto qualcosa nelle stagioni passate tra Real Madrid e FC Barcelona. L'ex esterno del Portogallo ha chiuso la carriera professionistica all'FC Internazionale Milano, e ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali a San Siro da quando si è ritirato dal calcio. Ma ancora il meglio per la carriera di Figo potrebbe venire: il portoghese a gennaio infatti ha annunciato la sua intenzione di concorrere per la presidenza della FIFA.

4. Roberto Carlos
Giocatore dal sinistro magico, il terzino fluidificante Roberto Carlos ha disputato oltre 500 partite con le Merengues. Nel 2007 lascia la Spagna per trasferirsi in Turchia (Fenerbahçe SK), poi va in Brasile (Corinthians) e infine in Russia (FC Anzhi Makhachkala), vincendo qualcosa in ogni squadra, prima di iniziare la carriera di allenatore. La sua prima esperienza da tecnico all'Anzhi dura pochi mesi e non è molto fortunata, ma va meglio Al Sivasspor, prima di trasferirsi all'Akhisar Belediyespor, squadra della massima serie turca.

La perla di Zidane

5. Zinédine Zidane
Zidane sarà sempre ricordato per il suo perfetto tiro al volo in finale di UEFA Champions League del 2002 e per la sua uscita di scena poco edificante nella finale della Coppa del Mondo FIFA del 2006. Quel cartellino rosso all'Olympiastadion è stato il suo ultimo atto da calciatore professionista, anche se da allora non ha mai smesso di fare parlare di sé in campo, giocando con i veterani del Madrid partite di beneficenza o di futsal. Oggi è ancora in orbita Madrid dove ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo e secondo di Carlo Ancelotti, prima di assumere il ruolo di allenatore della squadra riserve.

6. Ole Gunnar Solskjær
La finale del 1999 – quando Solskjær subentra a partita in corso per siglare il gol della vittoria dello United nei minuti di recupero – è entrata ormai nella storia della competizione europea. Il calciatore, soprannominato 'Baby-Faced Assassin' (assassino con la faccia da bambino) per via del suo aspetto molto giovanile e per il suo essere spietato sotto porta, è stato per più di un decennio una pedina fondamentale nelle scelte di Sir Alex Ferguson. Dopo aver detto addio all'Old Trafford, passa sulla panchina della formazione riserve dello United. L'esperienza positiva da tecnico delle riserve dello United gli vale la chiamata del Molde FK nel 2010. La conquista di due campionati norvegesi bastano al Cardiff City AFC per farlo tornare in Premier League, ma Solskjær non riesce a evitare la retrocessione. Un mese dopo l'inizio della stagione 2014/15, lascia la formazione inglese.