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Hummels racconta la crescita del Dortmund

Nonostante le difficoltà in Bundesliga, il Borussia Dortmund si è qualificato ancora una volta agli ottavi; Mats Hummels spera di andare lontano nella più prestigiosa competizione europea.

Mats Hummels è uno dei giocatori chiave del Dortmund
Mats Hummels è uno dei giocatori chiave del Dortmund ©Getty Images

Negli ultimi sei anni, Mats Hummels e il Borussia Dortmund sono cresciuti molto. Il talentuoso centrale difensivo tedesco è passato al Dortmund all'età di 19 anni, nel 2008, e da quel momento la squadra ha concluso ogni stagione con risultati sempre migliori, fino al 2011, anno in cui sono stati incoronati campioni di Germania. UEFA.com ha incontrato il nazionale tedesco in vista della sfida degli ottavi di finale di UEFA Champions League tra il Dortmund e la Juventus.

Lewandowski ne fa quattro al Madrid
Lewandowski ne fa quattro al Madrid©AFP/Getty Images

Il Dortmund oggi è una squadra molto conosciuta in tutto il mondo. Come pensi sia possibile?

Hummels: Possiamo giustificare questo clamore con il successo a livello nazionale, ma anche internazionale che ci ha permesso di sfiorare la vittoria della UEFA Champions League. Abbiamo giocato contro il Real Madrid [nell'andata della semifinale 2012/13, che il Dortmund ha vinto 4-1] una partita esaltante che tante persone hanno visto in tutto il mondo.

Quanto è forte il tuo legame con il Dortmund?

Hummels: Siamo cresciuti insieme dal mio arrivo all'età di 19 anni. Quella stagione siamo arrivati 13esimi. Nessuno poteva pensare allora che avremmo fatto così tanti passi in avanti.

Volevo solo giocare qualche partita e provare ad affermarmi in Bundesliga, un percorso del genere non solo sembrava improbabile, ma addirittura assurdo.

Perché il Dortmund in questa stagione sta andando meglio in UEFA Champions League che in Bundesliga?

Hummels: Ci sono tante ragioni che potremmo analizzare. Abbiamo cominciato bene in Champions League, vincendo le prime quattro partite, tutte meritatamente. Ma in Bundesliga è completamente diverso. Siamo andati sempre sotto al primo tiro in porta. Siamo stati solo sfortunati.

Lo stile di gioco fa la differenza. In Champions League puoi giocare di più in contropiede, come amiamo fare. In Bundesliga non possiamo farlo spesso a causa del fatto che siamo noi ad avere il ruolo di squadra dominante per via della nostra storia recente.

Quanto hanno influito gli infortuni nella stagione del Dortmund?

Hummels: Tantissimo. Non siamo riusciti ad avere continuità in squadra fino ad ora. Non è facile se İlkay Gündoğan è infortunato per 14 mesi, o se Marco Reus si infortuna per tre volte. Poi, Henrikh Mkhitaryan è stato infortunato, io mi sono infortunato, Sokratis [Papastathopoulos] e Marcel Schmelzer pure. Praticamente a giro è capitato a tutti di infortunarsi. Tutto ciò può aver influito nelle nostre prestazioni negative.

Quanta differenza ha fatto il ritorno di Gündoğan?

Jürgen Klopp e İlkay Gündoğan
Jürgen Klopp e İlkay Gündoğan©AFP/Getty Images

Hummels: Tutti sanno che è un giocatore straordinario. Dopo un infortunio del genere, la speranza è che un calciatore, non solo il compagno di squadra, possa riprendersi al meglio. Se sarà questo il caso, non ci sono dubbi che la sua presenza garantirà la qualità necessaria al centrocampo in fase difensiva.

La vetrina della UEFA Champions League è riuscita ad alleviare la delusione per i risultati in campionato?

Hummels: Ho giocato una sola partita di Champions League in questa stagione, a Istanbul [alla terza giornata], quindi non saprei dirlo, ma di sicuro è stato bello. Abbiamo segnato subito due reti e abbiamo impostato la partita sul doppio vantaggio. Ecco cosa c'è mancato in Bundesliga. Ci siamo riusciti [a passare in vantaggio] tre volte, e una sola con due reti di vantaggio. Troppo poco.

Due stagioni fa sei stato al centro della squadra che ha disputato la finale di Wembley. Cosa manca a questa squadra rispetto a quella della finale?

Hummels: Per prima cosa occorre non pensarci. Se già oggi si pensa alla finale, con molta probabilità non la si raggiungerà. Il fatto che ci siamo qualificati agli ottavi è meraviglioso, ma è qualcosa in più al momento. La priorità oggi è di tirarci fuori dalla zona retrocessione in Bundesliga e vincere più partite possibili in qualsiasi maniera.

Qual è il tuo primo ricordo legato alla UEFA Champions League da spettatore?

Hummels: Sicuramente la vittoria del Borussia Dortmund nella finale di Monaco nel 1997. All'epoca avevo appena otto anni e vivevo a Monaco. Da quel momento è cresciuto il mio interesse nel guardare le partite internazionali.

Classiche: il Dortmund batte la Juventus nella finale di UEFA Champions League del 1997

Quando pensi di aver cominciato a incidere in UEFA Champions League?

Hummels: Non saprei. Forse nella semifinale [2012/13] contro il Real Madrid. All'andata ricordo di aver commesso un grave errore concedendo il pari agli spagnoli, ma alla fine abbiamo vinto 4-1. Pensavo davvero che quell'errore ci sarebbe costata l'uscita dalla competizione. Ecco perché quelle due partite contro il Real Madrid in particolare sono indimenticabili a livello personale e di squadra.

Chi è stato l'avversario più ostico incontrato in UEFA Champions League?

Hummels: Bella domanda. Per me i più difficili sono quelli grossi e forti, quelli con cui hai un vero e proprio duello fisico. Parlo di giocatori come Mario Mandžukić e Olivier Giroud, con cui c'è stata una vera e propria battaglia a Londra. Ma anche, naturalmente, Robert Lewandowski.

Champions Matchday è la rivista ufficiale della UEFA Champions League ed è disponibile in formato cartaceo o gratuitamente in formato digitale. Puoi anche seguire la rivista su Twitter @ChampionsMag.

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