Llorente, l'asso di Conte
martedì 26 novembre 2013
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Inseritosi gradualmente negli schemi del tecnico bianconero, Fernando Llorente è diventato un pilastro dell'attacco bianconero e dovrebbe partire dall'inizio contro il Copenaghen, dopo avere assistito dalla panchina all'1-1 dell'esordio.
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Quello che Antonio Conte definisce un "calciatore completo", l'attaccante della Juventus Fernando Llorente, si sta ambientando molto bene a Torino.
Prelevato in estate dall'Athletic Club, Llorente si è integrato gradualmente nella nuova realtà, tanto che in occasione dell'1-1 fuori casa contro l'FC København alla prima giornata della UEFA Champions League non è stato impiegato. Cinque giorni più tardi ha segnato il suo primo gol in bianconero e in seguito ha segnato sia in casa che fuori contro il Real Madrid CF. L'attaccante spagnolo dovrebbe essere sicuro di iniziare la gara di mercoledì contro i danesi, che precedono di un punto la Juventus, fanalino del Gruppo B.
"Lavoro giorno dopo giorno, partita dopo partita, per diventare un calciatore migliore - ha dichiarato la punta 28enne -. In campo mi piace aiutare la squadra e i compagni. E' l'unica cosa importante per me. Non so se sarò in campo dal primo minuto. Non mi interessa. Mi sento bene e questo è importante.
"Devo giocare sempre meglio perché voglio andare al Mondiale. Dopo un inizio in panchina adesso sto giocando e sto facendo bene. Posso fare di meglio, ed è quello che intendo fare”.
L'intesa sempre migliore tra Llorente e l'altro neo acquisto Carlos Tévez è stata determinante per restituire ai campioni d'Italia la vetta della classifica in campionato. Sebbene ci sia ancora molto da fare per tenere la Juventus a galla in Europa, Conte è convinto che il contributo di Llorente sarà fondamentale.
"Fernando Llorente è stato molto bravo. E' arrivato qui come campione del mondo e d'Europa, ha atteso la sua occasione, senza problemi, perché è un campione e un calciatore intelligente. Ha avuto pazienza, ha lavorato duro, e sta ancora lavorando su molte cose. E' un calciatore completo e può ancora fare molto di più. Abbiamo voluto Fernando perché sapevamo quanto fosse forte, ma ha l'occasione di fare di più. Per me non ci sono dubbi che andrà al Mondiale FIFA 2014 se continuerà a giocare così”.