Il Barça spera nel bis del 2009
domenica 28 aprile 2013
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Nonostante la strada in salita in vista del ritorno contro il Bayern, il Barcellona guarda con fiducia a un precedente favorevole: il successo proprio per 4-0 del 2009 contro i bavaresi.
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Ci sono pochissime cose da salvare per l'FC Barcelona dalla sconfitta di martedì per 4-0 nella semifinale d'andata di UEFA Champions League contro l'FC Bayern München, ma se i precedenti storici contano qualcosa, allora la squadra catalana ha ancora un barlume di speranza.
La squadra di Tito Vilanova può trarre conforto da un dato statistico: i campioni di Germania hanno perso 4-0 fuori casa in competizioni UEFA in quattro occasioni, l'ultima delle quali al Camp Nou nel quarto di finale d'andata della UEFA Champions League 2008/09. Il Barcellona di Josep Guardiola travolse il Bayern grazie a un primo tempo a ritmi vertiginosi: doppietta di Messi a cavallo della rete di Samuel Eto'o e poker firmato da Thierry Henry.
Dopo l'1-1 del ritorno il Barça si sarebbe poi aggiudicato il trofeo, battendo 2-0 il Manchester United FC nella finale allo Stadio Olimpico di Roma. Franz Beckenbauer ha definito quella serata di aprile 2009 “la cosa peggiore del Bayern a cui ho assistito”, in netta contrapposizione con quanto dichiarato da Karl-Heinz Rummenigge, presidente del Bayern, in merito alla serata di questa settimana: "Non avevo mai vissuto una serata del genere, eppure sono nell'ambiente da un po' di tempo”.
Tuttavia, se il Barça dovesse ripetere al Camp Nou la vittoria di quattro anni fa la sfida andrebbe ai supplementari, e i catalani avrebbero l'occasione di ribaltare il passivo più netto nell'era della UEFA Champions League. Il primato appartiene adesso all'RC Deportivo La Coruña: sconfitto 4-1 all'andata dall'AC Milan e vittorioso 4-0 in casa nel quarto di finale 2003/04. UEFA.com ha raccolto i pareri dei protagonisti per capire di cosa ha bisogno il Barcellona per raggiungere la terza finale in cinque stagioni.
Mark van Bommel, capitano del Bayern nel 2009
Ci andò bene. Poteva finire con un punteggio più severo del 4-0. Sapevamo quanto fosse rapido il Barça nella circolazione della palla e quanto fosse importante pressarli una volta perso il possesso. E invece arrivavamo sempre in ritardo. Non riuscivamo a tenere il loro passo. Non potevamo fare di peggio.
Franck Ribéry, centrocampista del Bayern
La squadra è andata nel panico ed è sembrata arrendersi dopo i primi due gol. Non riuscivamo a fare due o tre passaggi di fila. E quando ci si chiude negli ultimi 20 metri per difendersi a oltranza, diventa molto complicato.
Andrés Iniesta, centrocampista del Barcellona
Siamo scesi in campo per chiudere la partita il prima possibile e nel modo più efficace, e ci siamo riusciti. La nostra strategia era giocare a ritmi elevati, pressare il Bayern e segnare il maggiore numero di gol per sfruttare il fattore campo.
Lionel Messi, attaccante del Barcellona
Tutti, dal primo all'ultimo, giocammo una gran partita. Ma per essere i migliori d'Europa non basta giocare una partita così, bisogna vincere la Champions League.
Titoli dei giornali
BILD – 'Il Barça umilia un Bayern inerme'
Serata di umiliazione per il Bayern. La partita dura 90 minuti, ma è già tutto finito dopo i primi 45. Soltanto il capitano Mark van Bommel lotta, le altre stelle del Bayern restano a guardare. Non pervenuti Luca Toni e Franck Ribéry.
Süddeutsche Zeitung – 'Umiliati dal Barça'
Quando è tutto finito, dirigenti e calciatori del Bayern sono in uno stato confusionale senza precedenti. E' il fallimento completo di una squadra attualmente quarta in campionato, che rischia di restare fuori dalla Champions League la prossima stagione.
Sport – 'Football-art'
Il primo tempo della partita merita di essere registrato e diffuso in milioni di copie. Non possiamo negare alle future generazioni una tale dimostrazione di calcio allo stato puro.
El Pais – 'Il Barça bombarda il Bayern'
I padroni di casa non si limitano a vincere, ma umiliano l'avversario. Senza orgoglio e ambizione, il Bayern accetta la sconfitta con rassegnazione, consapevole della propria inferiorità al cospetto di un Barcellona travolgente.