Kehl lotta contro il tempo

Il capitano del Borussia Dortmund, Sebastian Kehl, è pronto ad ammettere di sentire il tic tac dell'orologio che segna il tempo della sua carriera. Ma il centrocampista, che compie 33 anni il giorno in cui la sua squadra scende in campo alla Donbass Arena per l'andata degli ottavi di finale contro l'FC Shakhtar Donetsk, è per questo ancora più determinato a fare bene in UEFA Champions League.

"Non avrò molte altre chance di vincere qualcosa di grande, ma già da domani dobbiamo lavorare per questo - ha detto Kehl, arrivato a Dortmund dall'SC Freiburg nel 2001 -. E' sempre un piacere giocare nelle competizioni europee, ma non basta il talento per vincere la Champions League – è anche una questione di esperienza".

E di esperienza Kehl ne ha in abbondanza dall'alto delle sue 229 partite giocate in Bundesliga con la maglia gialla dei campioni di Germania. Senza contare le 31 presenze in nazionale. Il suo ruolo è fondamentale per i giovani talenti come Marco Reus, İlkay Gündoğan, Robert Lewandowski e Kevin Grosskreutz che hanno brillato nella fase a gironi.

Lo Shakhtar è però avversario minaccioso. La squadra ucraina si trova davanti una tedesca per la prima volta dal successo per 2-1 sul SV Werder Bremen ai supplementari nella finale di Coppa UEFA del 2009 a Istanbul. "Non credo si debba parlare dei precedenti - ha detto Kehl -. Le statistiche fanno parte del passato. Speriamo di vincere ma in ogni caso la qualificazione si deciderà al ritorno".

La fiducia non manca dopo aver vinto un girone con squadre come AFC Ajax, Manchester City FC e Real Madrid CF. "Nonostante siano nella pausa invernale, abbiamo abbastanza informazioni sullo Shakhtar. Sappiamo cosa aspettarci. Saranno sostenuti da un intero stadio, ma noi penseremo solo alla partita".

Adesso o mai più? "Sono arrivato qui molto giovane e mi è stata data subito fiducia - ha detto -. Adesso spero di essere abbastanza fortunato di vincere qualcosa questa stagione. Sarebbe ancora più speciale alla mia età".