UEFA.com funziona meglio su altri browser
Per la migliore esperienza possibile, consigliamo Chrome, Firefox or Microsoft Edge.

La rivincita di Gomez l'incompreso

Giudicato "un mistero" appena 18 mesi fa da Franz Beckenbauer, l'attaccante del Bayern Monaco si è riscattato ampiamente a suon di gol e punta a un 2012 di successo su ben quattro fronti fra club e nazionale.

Mario Gomez
Mario Gomez ©Getty Images

"Sinceramente, Mario Gomez resta un mistero per me. È l'unico giocatore che sembra non essere cresciuto come il resto della squadra". Franz Beckenbauer, presidente onorario dell'FC Bayern München, non ha avuto peli sulla lingua 18 mesi fa a proposito dell'attaccante, acquistato per una cifra record.

Anche il presidente Uli Hoeness, che nel 2009 aveva convinto Gomez a lasciare il VfB Stuttgart, dichiarava: "Mario è il nostro figlio problematico. Forse, questa è la prima volta nella sua vita che sbatte la faccia contro il muro, e ora dovrà scalare una montagna. Vediamo se ci riuscirà".

Ma a gennaio 2012, e per restare sulla metafora di Hoeness, Gomez non solo ha scalato la montagna, ma si prepara a sfidare l'Everest, come testimoniano i 62 gol in altrettante partite fra tutte le competizioni. Questa stagione, l'attaccante è capocannoniere in Bundesliga con 16 gol e addirittura in UEFA Champions League, a pari merito con Lionel Messi, a quota sei.

Sembra impensabile che con Louis van Gaal fosse il quarto attaccante e che si trovasse sull'orlo di un trasferimento al Liverpool FC. "Sono contento di essermi ritagliato un posto", commenta ora Gomez. La sua rinascita è iniziata con Van Gaal (28 gol nel 2010/11) ed è proseguita con Jupp Heynckes. Ora, gli ex grandi del Bayern fanno la coda per applaudirlo: "Ha un radar incorporato per il gol - commenta Ottmar Hitzfeld -. Gomez è un giocatore di classe mondiale".

Forse, Gomez non pronuncerà mai parole come queste. Modestia a parte, il 26enne attaccante, che si è fatto conoscere con 63 gol in 121 gare di Bundesliga con lo Stoccarda, punta ancora più in alto in questa annata: "Tutti i giocatori sognano il triplete", commenta, mentre il Bayern è primo a pari merito in campionato, ai quarti della Coppa di Germania e agli ottavi di UEFA Champions League, la cui finale verrà disputata alla Fußball Arena di Monaco.

"Ma non basta scendere in campo per realizzare i sogni - aggiunge -. Sappiamo di cosa siamo capaci, ma anche che ci sono tante altre squadre come noi". La competizione per club più prestigiosa d'Europa rimane in cima alla lista dei suoi desideri: "Giocare una finale nel proprio stadio è un'occasione che capita una sola volta, ecco perché ho questo grande obiettivo. Siamo una delle cinque/sette squadre più forti del mondo e dobbiamo dimostrarlo, ma non si può programmare la vittoria della UEFA Champions League".

Con la Germania tra le favorite a UEFA EURO 2012, Gomez ha anche obiettivi meno legati al calcio giocato ed è contento di essersi ambientato pienamente al Bayern: "Sto benissimo e voglio continuare a far parte di questa società - spiega Gomez, che con la squadra bavarese ha messo a segno 54 gol in 78 partite di Bundesliga -. Mollare non avrebbe senso. Devo dare tutto quello che ho. Non siamo nemmeno lontanamente dove vorrei".

Di padre spagnolo e madre tedesca, l'attaccante non ha urgenza di trasferirsi all'estero. La possibilità di giocare in Spagna, contemplata a inizio carriera, sembra ancora lontana. "I miei parenti spagnoli vorrebbero vedermi dalle loro parti, ma posso andarci anche a 36 anni!".

Il suo futuro immediato resta in Germania; sia in nazionale (il Ct Joachim Löw ha dichiarato "le sue doti sono straordinarie") che al Bayern, dove il Kaiser ha provveduto a correggere la sua opinione: "Se qualcuno gioca un calcio così imponente in Bundesliga, che è uno dei campionati più competitivi del mondo, allora non può essere che un grande campione", dichiara adesso Beckenbauer.

Scelti per te