2008/09 FC Barcelona - Manchester United FC 2-0
domenica 3 luglio 2011
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"Certe volte il Barcellona è capace di renderti ridicolo con la sua circolazione di palla". Ryan Giggs
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L'FC Barcelona conquista la sua terza Coppa dei Campioni battendo il Manchester United FC campione d'Europa in carica e diventa la prima squadra spagnola a completare il treble.
Nonostante il Barcellona sia innarestabile in campo nazionale, i favori del pronostico sono dalla parte dello United, vincitore del torneo 12 mesi prima ai calci di rigore contro il Chelsea FC. A Roma, come a Mosca l'anno precedente, è una serata di pioggia. Ma l'epilogo non sarà lo stesso per la squadra di Sir Alex Ferguson. La formazione inglese viene sconfitta dalla reti di Samuel Eto'o e Lionel Messi e deve inchinarsi alla classe degli avversari, in particolare di Xavi Hernández.
Lo United parte meglio e va vicino al gol con una punizione di Ronaldo che Víctor Valdés non trattiene. Anderson è in agguato ma l'ex Gerard Piqué lo anticipa alla disperata. Dopo dieci minuti di gioco il Barça non si è quasi mai affacciato nella metà campo avversaria, ma quando lo fa è letale. Eto'o aggancia un passaggio di Andrés Iniesta, converge evitando l'intervento di Nemanja Vidić e batte Edwin van der Sar sul primo palo.
Le fonti principali di pericolo dello United sono i calci piazzati – Ryan Giggs non inquadra la porta – e le conclusioni da fuori di Cristiano Ronaldo – sempre più velleitarie con il passare dei minuti. Dall'altra parte, Messi sfiora il raddoppio con una conclusione mancina da 25 metri che schegggia la traversa.
Il Barcellona è privo in difesa degli squalificati Daniel Alves ed Éric Abidal, ma lo United, a suo volta orfano di Darren Fletcher per lo stesso motivo, non riesce quasi mai a impensierire la retroguardia azulgrana, finendo ipnotizzato dalla fitta rete di passaggi dei catalani. Thierry Henry va due volte vicino al gol e lo straordinario Xavi colpisce il palo su punizione, prima del raddoppio catalano. Xavi serve un cross al bacio a Messi, che svetta di testa, lui che è il più piccolo in campo, e insacca.
E' il momento clou della stagione di Messi, che a 22 anni si laurea capocannoniere del torneo con nove reti. Stagione da incorniciare anche per Josep Guardiola, che alla prima stagione in panchina conquista il titolo più ambito. "Volevamo poter dire di aver giocato e di non esserci nascosti. Non c'è niente di più pericoloso che non prendere rischi”. La fortuna - si fa per dire - ha aiutato gli audaci.