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Abidal commosso per l'ovazione

Il giocatore del Barcellona, rientrato 47 giorni dopo l'asportazione di un tumore, è emozionato per l'ovazione che il Camp Nou gli ha dedicato nella semifinale di ritorno contro il Real Madrid.

Éric Abidal (FC Barcelona)
Éric Abidal (FC Barcelona) ©Getty Images

Finiti i canti e le danze, la qualificazione dell'FC Barcelona per la terza finale di UEFA Champions League in cinque anni può essere apprezzata da un'infinità di angolazioni.

Eliminare gli storici rivali del Real Madrid CF e raggiungere Wembley, dove il Barça di Johan Cruyff ha vinto la prima Coppa dei Campioni contro l'UC Sampdoria (1992), è stata un'impresa speciale. Mentre Lionel Messi ha impartito l'ennesima lezione di calcio, Daniel Alves ed Éric Abidal hanno avuto l'occasione per rimediare a un torto, in quanto erano squalificati per la finale del 2009 contro il Manchester United FC.

Per Abidal in particolare, il successo assume un significato ancor più profondo. A marzo, il giocatore si era sottoposto a un intervento d'urgenza per asportare un tumore al fegato e nessuno prevedeva che rientrasse questa stagione. Contro ogni pronostico, il difensore è tornato in campo ieri sera negli ultimi tre minuti e l'enorme boato che lo ha accolto ha testimoniato l'affetto dei tifosi catalani nei suoi confronti.

"Dobbiamo innanzitutto gioire perché la squadra è in finale - commenta Abidal a UEFA.com -. Ma devo ammettere che è stata una serata straordinaria, dato tutto quello che ho attraversato. Tornare ed essere accolto in quel modo è una cosa che non dimenticherò mai. Questa è la mia squadra, ho sempre voluto venire qui e non vorrò mai andarmene".

Alves è altrettanto emozionato, soprattutto per il modo in cui il Barcellona continua a riscuotere successi: "Crediamo nel bel calcio, che ci ha sempre ripagati - commenta il giocatore -. Facciamo spettacolo, non vogliamo mai tattiche noiose e in questo siamo unici. Viviamo il calcio in modo totalmente diverso da tutte le altre squadre del mondo".

"Ho avuto una ricompensa anche personale, perché due anni fa a Roma non c'ero, ma ora posso rifarmi". La sua occasione si è consolidata al 9', quando Pedro Rodríguez ha portato i blaugrana sull'1-0 dopo un assist illuminante di Andrés Iniesta. L'1-1, realizzato da Marcelo dopo uno svarione di Javier Mascherano, è arrivato decisamente troppo tardi.

Per Mascherano, schierato provvisoriamente come centrale, è stata una piccola pecca in una prestazione altrimenti eccellente. L'argentino spiega che le serate come queste sono il motivo per cui ha lasciato il Liverpool FC per il Barcellona: "So per esperienza personale quanto sia difficile raggiungere la finale di Champions League, perché ci sono riuscito con il Liverpool ma poi abbiamo perso. Riuscirci con il Barcellona è eccezionale ed è per questo che volevo venire qui".

Un altro motivo convincente è la presenza del connazionale Messi, che contro il Real ha guidato la squadra come al suo solito. "Leo ha dimostrato un'altra volta che lo scettro è suo e che sarà difficile toglierglielo - conclude Mascherano -. Sta facendo la storia e potrebbe diventare il giocatore più forte di tutti i tempi".

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