Ferdinand al momento giusto
lunedì 11 aprile 2011
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Rientrato nella vittoriosa gara d'andata dei quarti contro il Chelsea, il difensore è sicuro che lo United sia in buona posizione per qualificarsi. "Bisogna credere nelle proprie capacità".
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Dopo essere rientrato da un infortunio in occasione della vittoriosa gara d'andata dei quarti di UEFA Champions League contro il Chelsea FC, Rio Ferdinand è sicuro che il Manchester United FC sia in buona posizione per qualificarsi.
Assente dal 1° febbraio per un problema al polpaccio, Ferdinand è stato protagonista di quella che Sir Alex Ferguson ha descritto come "una delle sue migliori prestazioni con la maglia dello United": l'1-0 a Stamford Bridge, che ha regalato ai Red Devils un vantaggio prezioso in vista del ritorno di martedì all'Old Trafford.
"Non poteva tornare più velocemente - ha proseguito Ferguson alla conferenza stampa di lunedì -. Riavere Ferdinand e Nemanja Vidić nuovamente disponibili ci dà una grande mano in questa fase della stagione. Ero ansioso di recuperare Rio perché mi servivano tutte le sue qualità: calma, comunicazione con i compagni e capacità di gestire qualsiasi situazione".
Se dovesse giocare contro la squadra di Carlo Ancelotti, Ferdinand collezionerebbe appena la quinta presenza in questa Champions League. Il centrale, tuttavia, ribadisce che l'infortunio non lo ha mai demoralizzato: "Bisogna credere nelle proprie capacità. Mi sentivo in condizione, quindi dovevo solo fare in modo che le persone attorno a me mi aiutassero a recuperare, e così è stato".
"In un certo senso ricomincia la stagione, anche se prima dell'infortunio avevo giocato una ventina di partite. In questa squadra sai che prima o poi avrai una chance per dimostrare qualcosa all'allenatore. Tutti noi conosciamo benissimo il nostro ruolo e gli infortuni non cambiano niente. Guardi sempre la squadra, in allenamento come in partita, quindi sai sempre cosa accade".
Dopo aver vinto Premier League e Champions League nel 2007/08, riuscirà il Manchester a ripetere l'impresa o addirittura a migliorare? "Non sono questi traguardi a motivarci, ma la voglia di vincere tutte le competizioni alle quali partecipiamo. Se poi i trofei diventano due o tre, tanto meglio".