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Il colpo di coda della 'Volpe basca'

A suon di gol, Aritz Aduriz del Valencia sta facendo dimenticare giocatori come David Silva e David Villa: la "Volpe basca" ha finalmente trovato casa e lo racconta nell'ultimo numero della rivista Champions.

Aritz Aduriz (Valencia CF)
Aritz Aduriz (Valencia CF) ©Getty Images

Un serio calo nelle prestazioni e nei risultati era stato messo in preventivo quando il Valencia CF aveva deciso di vendere dei grandi giocatori in estate per ripianare i propri debiti, eppure la squadra è riuscita a fare meglio del previsto.

La perdita di giocatori come David Villa e David Silva è stata compensata dal Aritz Aduriz, che ha ben presto sollevato i tifosi. Acquistato dall'RCD Mallorca a luglio, ha segnato al suo esordio, meritando un posto anche nella nazionale spagnola per la gara di qualificazione a UEFA EURO 2012 contro la Lituania.

Aduriz, centravanti imponente e di grande esperienza, non ha fatto rimpiangere Villa: "Sono sulla scena da un po', ho conosciuto squadre e allenatori diversi", commenta il 29enne attaccante, soprannominato 'el Zorro Vasco' ('La volpe basca').

"Sono maturato in squadre come Burgos, Valladolid, Athletic Bilbao e Mallorca, ma è la mia prima volta in una squadra di altissimo livello. Non avevo mai giocato in UEFA Champions League, che è il massimo".

Dopo una partenza bruciante, il Valencia si è trovato in testa al campionato per qualche giornata soprattutto grazie ad Aduriz, mentre i giornali hanno addirittura scritto che la squadra era superiore a quella precedente.

"Forse la gente pensava che, senza quei giocatori, il Valencia sarebbe precipitato - commenta Aduriz -. La mancanza di Silva e Villa non ha avuto conseguenze negative. Il calcio è un gioco di squadra e stiamo dimostrando che andiamo tutti nella stessa direzione".

"Uno dei nostri punti di forza sono le fasce. Non parlo solo delle punte e degli esterni: al centro abbiamo grandi giocatori che sanno come smistare la palla, mentre quelli sulle fasce completano l'opera".

"Per gli avversari non si tratta di fermarci a livello individuale. Sappiamo giocare bene sulla sinistra, sulla destra e al centro del campo. È questa la grande differenza: i pericoli arrivano da tutte le zone e non più dagli stessi giocatori".

Il Valencia, dunque, è riuscito a fare buon viso a cattivo gioco, dimostrando la competenza del tecnico Unai Emery. Aduriz è convinto che i suoi metodi, uniti alla stabilità nello spogliatoio, abbiano aiutato il Valencia a restare competitivo: "La squadra ha le sembianze e il gioco che il mister voleva".

"Emery è qui da tre anni e, più passa il tempo, più diventa decisivo. La gente si fida di lui, quindi può fare ciò che ritiene meglio per tutta la squadra".

"Il mister non ha uno stile rigido. Come tutti gli allenatori, riesce ad adattarsi alla situazione e ai singoli. Grida quando deve gridare e ti prende da parte quando ce n'è bisogno, ma sa anche avere un certo distacco. A volte prende decisioni che non piacciono a tutti. È difficile mantenere un equilibrio, ma finora ci sta riuscendo bene".

L'ultimo numero di Champions offre anche le interviste esclusive con Didier Drogba, Harry Redknapp e Thomas Müller.