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Drogba a tutto campo

L'attaccante ivoriano del Chelsea spiega in un'intervista esclusiva alla rivista Champions come è riuscito a diventare un centravanti moderno e svela i modelli che ha seguito.

Didier Drogba ha parlato in esclusiva con Champions
Didier Drogba ha parlato in esclusiva con Champions ©Getty Images

L’attaccante del Chelsea FC Didier Drogba ha una media realizzativa di un gol ogni due partite in UEFA Champions League, e non sembra intenzionato a peggiorarla. Per i difensori avversari è un incubo, per i tifosi del club londinese un beniamino. In un'intervista esclusiva a Champions, la rivista ufficiale della UEFA Champions League, l’eroe di Stamford Bridge parla dei suoi miglioramenti e delle influenze più significative nella sua carriera.

José Mourinho, il tecnico che lo portò al Chelsea nel 2004, dice a proposito di Drogba: "E' uno che non si arrende mai. Quanto a tecnica, sa fare tutto quello che serve a un attaccante negli ultimi 20 metri: è forte di testa, usa bene il corpo e segna nei momenti decisivi”. In altre parole, il centravanti completo.

Drogba aggiunge: "E’ un onore che mi si consideri un centravanti moderno. Il calcio è cambiato, bisogna essere rapidi, tornare spesso e giocare molte partite. La condizione fisica è fondamentale. Vedendo le partite degli altri campionati, si capisce che ci sono stati dei cambiamenti. Gli attaccanti non devono più soltanto segnare o creare occasioni da rete, ma devono anche difendere. Adesso quasi tutte le squadre giocano con il 4-3-3. Gli obiettivi dell’attaccante sono cambiati”.

Drogba è già il sesto cannoniere di sempre del Chelsea, e la leggenda dei Blues Peter Osgood, autore di 150 gol, è nel mirino dell’ivoriano. Se Drogba è diventato l’attaccante completo che conosciamo è perché, come i grandi campioni dello sport, non ha mai smesso di imparare, in ogni occasione da chiunque gli sia capitato. "Oggi riesco a giocare più partite di una volta, anche ogni tre giorni, e ho uno spirito più competitivo rispetto al passato. Prima avevo bisogno di cinque o sei occasioni per segnare, adesso me ne occorrono meno”.

Drogba non sa solo segnare. Fa anche segnare e sa mettersi al servizio della squadra. Come ha spiegato Mourinho: "Drogba non ha bisogno della fascia da capitano per essere un vero leader".

Drogba è migliorato molto, e non solo allenandosi in campo. Basta guardare al sinistro, in teoria il suo piede debole. "Diego Maradona era un genio - spiega l'attaccante -.La palla era sempre attaccata al suo sinistro, era incredibile. Mi ha aiutato molto nel migliorare con il mio sinistro perché ho sempre voluto imitarlo".

Anche l'abilità nelle punizioni è arrivata studiando dei colleghi. I gol su punizione di potenza sono i suoi preferiti. "Ho imparato molto guardando Juninho al Lione. La sua tecnica era molto interessante perché il pallone non girava come fa di solito. La palla che va dritta senza ruotare è il modo migliore per segnare. Ci ho lavorato molto. Ci è voluto del tempo, ma adesso credo di aver imparato come si fa".

Andriy Shevchenko non avrà brillato al Chelsea, ma Drogba è sicuro di essere migliorato molto dopo aver visto da vicino l'ex Pallone d'Oro che ha segnato 57 gol in UEFA Champions League. "Era ed è ancora un grande giocatore. Uno dei migliori cannonieri in Champions League. Da lui ho imparato ad essere calmo e rilassato in campo aspettando il momento migliore per segnare".

E impara molto anche dai difensori contro cui si allena. "E' difficile giocare contro John Terry, è un difensore davvero forte. Da quando mi sono allenato con gente come Terry, Ricardo Carvalho, Alex e Branislav Ivanović, sono migliorato molto e ho imparato ad adattarmi a loro. E' difficile, ma anche bello".

E di certo non fa male lavorare con tecnici come Carlo Ancelotti, Sven-Göran Eriksson, Guus Hiddink, Mourinho e Luiz Felipe Scolari. Drogba porta un insegnamento nel cuore: "Ho imparato che non si vince solo scendendo in campo, devi preparare la partita, studiare gli avversari, lavorare sul piano tattico e farti sempre trovare pronto. Puoi giocare contro una squadra di quarta divisione o la finale di Champions League ma devi sempre avere rispetto e preparati al meglio, lottare e cercare di vincere".

L'articolo completo è nell'ultima edizione di Champions.

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