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Palombo suona la carica

Il capitano doriano imputa a un "blackout collettivo" la sconfitta 3-1 di Brema e chiede una gara d'attacco alla sua squadra. "Dobbiamo essere aggressivi e sfruttare i loro punti deboli", ha spiegato.

Palombo suona la carica
Palombo suona la carica ©Getty Images

L'UC Sampdoria ha pagato a caro prezzo quello che il capitano Angelo Palombo ha definito un "blackout" nella gara d'andata dello spareggio di UEFA Champions League contro l'SV Werder Bremen.

Le tre reti incassate dopo l'intervallo nello spazio di 18 minuti avevano spento ogni illusione di qualificazione, che si erano riaccese grazie al gol di testa di Giampaolo Pazzini all'ultimo minuto. Il 3-1 dell'andata impone tuttavia alla squadra di Domenico Di Carlo, come sottolinea Palombo, una gara d'attacco allo Stadio Luigi Ferraris.

Incoraggiato dalle occasioni da rete create al Weser-Stadion - un colpo di testa fuori misura da buona posizione e un palo colpito dal solito Pazzini - Palombo ha dichiarato: "Dovremo essere ancora più aggressivi. In certi momenti hanno sofferto le nostre ripartenze, peccato aver sbagliato l'ultimo passaggio. Abbiamo ancora 90 minuti da giocare davanti al nostro pubblico, e ci servono due gol per andare avanti".

Per la terza volta la Sampodria si ritrova a dover rimontare un passivo di due reti in Europa. In passato l'impresa non è riuscita. Nella Coppa delle Coppe UEFA 1985/86, i liguri superarono 1-0 in casa l'SL Benfica, dopo aver perso però 2-0 a Lisbona. Analogamente, nella Coppa Intertoto UEFA 1998, l'1-0 di Genova contro il Bologna FC non fu sufficiente a ribaltare il 3-1 dell'andata.

Il difensore doriano Massimo Volta, all'esordio a Brema, ha parlato di una sconfitta "troppo pesante nel punteggio". Un'opinione condivisa da Palombo. "Per fortuna abbiamo trovato il gol nel finale grazie alla bravura di Giampaolo e di [Marius] Stankevičius [autore del cross per Pazzini]. Era il minimo che meritavamo. Ma a questi livelli non basta giocare bene, bisogna fare qualcosa di speciale".

"Abbiamo giocato una gara discreta, e se andiamo a rivedere i gol, il primo è stato un capolavoro, il secondo un rigore e il terzo un tiro deviato – ha aggiunto il capitano -. Nonostante i tre gol, la squadra si è comportata bene. Certo, la loro maggiore esperienza a questi livelli si è vista tutta".

La Samp dovrà imparare in fretta se vorrà restare nel torneo che l'ha vista raggiungere la finale nella sua prima e unica partecipazione nel 1992. Volta conferma la volontà di non arrendersi. "I giochi non sono ancora fatti. Dobbiamo credere in noi stessi e a Genova faremo il possibile per ribaltare la situazione".