2000/01 Amburgo - Juventus 4-4: Commento
domenica 1 agosto 2010
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"E' stato un rigore difficile, l'intero stadio stava fischiando, ma certe responsabilità vanno prese". Filippo Inzaghi
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Anche se la sfida tra Hamburger SV e Juventus non passerà alla storia per le prodezze difensive, resterà un'ottima rappresentazione dell'arte dell'opportunismo. L'attore protagonista è Filippo Inzaghi, già abituato a mimetizzarsi nel corso di una serata per pungere nei momenti decisivi.
Dopo appena due settimane dall'inizio della Serie A e viste le assenze per squalifica di Antonio Conte, Michele Paramatti e Paolo Montero, l'Amburgo parte da grande favorito nella gara del Gruppo E. Tuttavia, i padroni di casa passano subito in svantaggio con un colpo di testa di Igor Tudor su un calcio d'angolo che viene fatto tranquillamente rimbalzare dalla difesa.
I difensori bianconeri non se la cavano meglio 11 minuti dopo, quando Tony Yeboah, tutto solo sul secondo palo, incorna in rete su calcio di punizione di Esteban Cardoso. È a questo punto che Inzaghi sale in cattedra.
Sul finire del primo tempo, Zinédine Zidane serve una palla filtrante con la classe e la semplicità che da sempre lo caratterizzano. Inzaghi ne approfitta ed esulta ancor prima che la palla entri nella porta difesa da Hans-Jörg Butt. L'attaccante firma il secondo gol personale a inizio ripresa, raccogliendo un pallone spiovente e insaccando sul secondo palo.
A questo punto, Mehdi Mahdavikia gli ruba la scena. Il nazionale iraniano porta il risultato sul 3-2 anticipando Gianluca Pessotto su un cross basso di Marcel Ketelaer, poi si procura un calcio di rigore facendosi atterrare da Ciro Ferrara. A incaricarsi della battuta è il portiere Butt, che non sbaglia. A 8' dal termine, Niko Kovač devia in rete un traversone di Mahdavikia e completa la rimonta.
Il Volkspark è in visibilio, ma Inzaghi, autentico incubo della serata per i tifosi di casa, attende nell'ombra. Il numero 9 riappare allo scoccare del 90', anticipando la difesa di un metro e subendo la trattenuta di Barbarez prima di trasformare il rigore personalmente.