Alaba e la "nouvelle vague" bavarese
giovedì 20 maggio 2010
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Il 17enne David Alaba rende omaggio al tecnico del Bayern Van Gaal, che credendo nei più giovani ha raggiunto la finale di UEFA Champions League. "Qualche anno fa la guardavamo in tv". Come lui i vari Müller, Badstuber e Contento.
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David Alaba rende omaggio a Louis van Gaal e all'FC Bayern München, che cercheranno di coronare una stagione straordinaria con la vittoria della UEFA Champions League.
Il nazionale austriaco, 17 anni, è stato protagonista di un'incredibile ascesa nel 2010, esordendo agli ottavi di finale contro l'ACF Fiorentina e raggiungendo colleghi come Thomas Müller, Holger Badstuber e Diego Contento, che a 21 anni o meno hanno dato un contributo significativo nel cammino verso Madrid. Van Gaal ha una spiegazione semplice: "Se vedo che un giocatore ha talento lo inserisco in squadra, a prescindere dalla sua età".
Alaba riconosce il lavoro del tecnico olandese e dichiara a UEFA.com: "Ha avuto un ruolo decisivo nella mia carriera ed è sempre stato presente quando ne avevo bisogno. Louis è una persona molto importante per me". Badstuber concorda: "Il mister crede in noi giovani e noi sappiamo quello di cui siamo capaci. Quando giochiamo bene, la fiducia viene ripagata da tutta la squadra, che ci sostiene giorno dopo giorno. Per noi è più facile restare calmi".
Dopo il 3-0 sull'Olympique Lyonnais nella semifinale di ritorno di Champions League, Karl-Heinz Rummenigge si è detto orgoglioso per la filosofia del Bayern con i più giovani: "Si è sempre detto che il Bayern usa le proprie risorse finanziarie per comprare qualità. È una leggenda e stasera molti sono stati smentiti". Alaba, tuttavia, crede che i grandi campioni abbiano aiutato molto i colleghi meno esperti: "Con loro impari e cresci costantemente - aggiunge -. Arrivare in prima squadra è stato un passo importante per me. È stato utile anche fuori dal campo: oltre a giocare meglio, sono una persona migliore".
Pur sperando che le gioie non finiscano qui, Alaba, già tre presenze in nazionale, ripensa a una stagione memorabile e a proposito dell'esordio contro la Fiorentina ricorda: "È stato un sogno e ho avuto la sensazione che tutti si fidassero di me. Qualificarsi è stato incredibile".
Ma il Santiago Bernabéu potrebbe riservare ancora più emozioni e Alaba pensa a una possibilità a dir poco remota 12 mesi fa: "Gli anni scorsi ci sedevamo davanti alla televisione e guardavamo la finale, oggi possiamo giocarla. È incredibile. Personalmente non me ne rendo ancora conto. Arrivare in finale è un sogno per tutti giocatori, non solo quelli più giovani. Naturalmente penso a quello che potrebbe accadere. Sono al centro di un sogno che forse diventerà realtà".