UEFA.com funziona meglio su altri browser
Per la migliore esperienza possibile, consigliamo Chrome, Firefox or Microsoft Edge.

L'Inter doma il Barça

FC Internazionale Milano - FC Barcelona 3-1
Neanche il gol subito al primo vero affondo dei catalani scalfisce la nuova fiducia dei nerazzurri in Europa. La squadra di Mourinho rimonta la rete di Pedro con Sneijder, Maicon e Milito.

L'Inter doma il Barça
L'Inter doma il Barça ©UEFA.com

Neanche il gol subito al primo vero affondo dell'FC Barcelona scalfisce la nuova fiducia dell'FC Internazionale Milano in Europa. I nerazzurri rimontano la rete di Pedro Rodríguez con Wesley Sneijder, Maicon e Diego Milito e possono ora guardare con fiducia al ritorno della prossima settimana al Camp Nou.

José Mourinho conferma in blocco la squadra che venerdì aveva battuto la Juventus con Sneijder alle spalle del tridente. Josep Guardiola ripresenta  invece Zlatan Ibrahimović in attacco dopo averlo escluso dalla formazione iniziale in occasione del pareggio nel derby contro l'RCD Espanyol di sabato. Alle spalle dello svedese lo spauracchio Lionel Messi, largo a sinistra il peperino Pedro. Sergio Busquets sostituisce Andrés Iniesta a centrocampo mentre Maxwell prende il posto dell'altro infortunato Eric Abidal sulla corsia sinistra.

Come aveva anticipato Mourinho, il Barcellona non si batte sul possesso palla, ma l'Inter tiene bene il campo e pressa alto costringendo i catalani a giocare sotto ritmo. Sono più pericolosi i nerazzurri con le loro improvvise verticalizzazioni, anche se per oltre un quarto d'ora non si registrano vere occasioni da gol. La prima, però davvero ghiotta, capita sui piedi di Diego Milito dopo che Víctor Valdés aveva respinto un insidioso rasoterra di Samuel Eto'o. L'argentino di solito da lì non sbaglia, ma stavolta non centra il bersaglio.

Chi non sbaglia la prima palla gol della partita è invece il Barcellona. Grande accelerazione di Maxwell sulla fascia sinistra. Il brasiliano guadagna il fondo e centra basso all’indietro verso Pedro che di prima intenzione batte Júlio César con un sinistro di precisione. Una mazzata. Anche se l'Inter non accusa troppo il colpo e ricomincia subito a farsi vedere dalle parti di Valdés. Milito, però, non fa il Milito. Innescato in sovrapposizione da Goran Pandev a sinistra, El Principe sfiora il secondo palo con un diagonale da ottima posizione.

Anche se la mira non è quella dei giorni migliori, l’attaccante argentino riesce comunque a rendersi utile confezionando l'assist per il gol del pareggio di Sneijder al 30'. Azione tutta in orizzontale in stile rugby con Eto'o che pesca Milito dalla destra. L'argentino controlla bene e allarga dall’altra parte per l'accorrente olandese. Meta. 1-1.

Nei minuti finali del primo tempo il Barcellona cresce in intensità con Messi che attira le attenzioni della retroguardia nerazzurra permettendo a Pedro di trovare spesso spazio a destra. Decisive due chiusure di Lucio sui cross del giovane spagnolo. A ricaricare i nerazzurri ci pensa Mourinho negli spogliatoi. Pandev non arriva per un niente sul cross forte e teso di Milito dalla destra, ma alla seconda ripartenza arriva il raddoppio. Stavolta Maicon segue la transizione e non lascia scampo a Valdes sull'invito di Milito.

Carles Puyol prende il giallo che lo costringerà a saltare la gara di ritorno. Júlio César salva sul colpo di testa di Busquets. Mourinho inserisce Dejan Stanković per Pandev. E l'Inter segna il terzo gol. Stavolta è decisivo Thiago Motta che con un gran tackle ruba palla sulla trequarti e innesca Eto'o a destra. Il camerunense pennella per Sneijder sul secondo palo. Il gioco aereo non è il pezzo forte dell'olandese, si sa, ma il suo colpo di testa diventa comunque un assist al bacio per Milito che, sempre di testa, non sbaglia.

Nel giro di pochi minuti Mourinho perde Maicon e Milito ed è costretto a ridisegnare la squadra inserendo Cristian Chivu e Mario Balotelli. Il forcing del Barcellona si fa asfissiante, ma i nerazzurri stringono i denti. Vale come un gol, il salvataggio di Lucio su Gerard Piqué che aveva saltato anche Júlio César. Il Barcellona è battuto, Madrid è più vicina.