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Lloris non azzarda l'uscita

Il portiere non ha nascosto "l'impresa" del Lione, che agli ottavi ha battuto il favorito Real Madrid, ma sostiene che sia lui che i compagni abbiano ancora molto lavoro da fare per migliorare.

Lloris non azzarda l'uscita
Lloris non azzarda l'uscita ©UEFA.com

Il portiere della nazionale francese Hugo Lloris non ha nascosto "l'impresa" fatta di recente dall'Olympique Lyonnais, che agli ottavi ha battuto il favorito Real Madrid CF, ma sostiene che sia lui che i compagni abbiano ancora molto lavoro da fare per migliorare

Arrivato dall'OGC Nice nell'estate 2008, il 23enne sta facendo del suo meglio per ginorare tutti i complimenti che gli sono piovuti addosso, in particolare dopo che due splendide prestazioni contro le Merengues hanno fruttato ai francesi l'accesso agli ottavi di finale di UEFA Champions League.

"Ho sempre chiesto molto a me stesso, sono sempre stato ambizioso. Lavoro per questo, cerco sempre di migliorare", ha detto. "Sono fortunato di avere solo 23 anni, è attraverso queste competizioni e queste partite che si cresce. Per natura ho i piedi per terra, quindi non ho paura perché metto tutto nella giusta prospettiva, questa puó essere considerata una debolezza o un punto di forza, ma per adesso va tutto bene cosí. La gente non mi conosce e io non sono un tipo che si mette davanti, non mi interessa cosa succede fuori dal campo, e appena finisce la partita cerco di staccare".

Se le parole indicano modestia, gli obiettivi sono invece molto ambiziosi. Il primo è già stato raggiunto, avendo conquistato il posto di portiere titolare tre Les Bleus. "Sì, è così e poi c'è anche la nazionale, che è molto importante. Ma non ho mai nascosto che mi piacerebbe conoscere una cultura diversa, anche se sono ancora giovane. Ho ancora molto da imparare ma ci sono cose… cose che non si possono rifiutare.  Però faccio un passo alla volta".

La mentalità sembra quella giusta per non montarsi la testa, ma a un giovane che si trova a giocare a così alti livelli si chiede anche di saper sopportare la pressione che non manca mai. "Credo che anche quello sia parte del gioco perché la Champions è una competizione con le più grandi squadre in circolazione, il livello é molto alto", ha spiegato. "Quindi dobbiamo alzare il nostro sia individuale che di squadra, per avere una speranza di vincere".

"Per adesso ci stiamo riuscendo. In campionato abbiamo dei problemi anche se siamo ancora in piena bagarre, ma per un giocatore é il massimo esprimersi in questa competizione. Ti offre anche una prospettiva diversa per il campionato perché il livello in Champions League é molto altro. Addirittura piú alto della nazionale, ma giocare contro queste grandi squadre, ti regala esperienza e ti permette di approcciare le partite con maggiore calma. Ti offre una migliore prospettiva sulle cose".

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