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Ronaldinho sente la forza del Milan

Per il brasiliano il legame speciale che lega i rossoneri alla Champions League è sempre stato chiaro: "E ora che indosso io questa maglia sento la forza del Milan", ha detto avvertendo il Manchester.

Ronaldinho sente la forza del Milan
Ronaldinho sente la forza del Milan ©Getty Images

Con nove gol e 15 assist in Serie A in questa stagione, Ronaldinho ha dimostrato che non sempre una fase calante segna il declino definitivo di un giocatore.

Il brasiliano ha messo il suo zampino in più della metà dei gol stagionali del Milan in campionato, assumendo il ruolo di giocatore chiave nella difficile era post-Kakà. "A dire la verità, avevo programmato di giocare una stagione del genere", ha detto.

Quando Kaká è passato al Real Madrid CF la scorsa estate, i tifosi del Milan si sono vestiti a lutto pensando che la dipartita del 'Bambino d'Oro' segnasse inevitabilmente un declino amaro per la loro squadra. Dopo pochi mesi, però, al nero si sono aggiunte nuovamente le strisce rosse e i tifosi possono conservare qualche speranza di vittoria anche grazie al talentuoso numero 80. A Milano dal 2008, Ronaldinho ha approfittato dello spazio lasciato libero proprio dal suo connazionale Kakà, e dopo qualche tempo i Rossoneri possono nuovamente tenere il fiato sul collo dell'FC Internazionale Milano ai vertici della Serie A.

"Lavoravo duramente e pensavo a questo durante la preparazione, quindi sono molto contento di aver trasformato il sogno in realtà", ha detto il Pallone d'Oro 2005. "Ci sono stati dei momenti all'[FC] Barcelona nei quali non vincevamo titoli e i giocatori venivano criticati, è normale, ma sono contento di essere tornato in un grande club a lottare per due competizioni".

Per restare in corsa su due fronti, però, Ronaldinho dovrà ancora una volta cercare di non far rimpiangere Kakà, proprio lui protagonista contro il Manchester United FC nelle semifinali di UEFA Champions League del 2007. Dinho dovrà fare lo stesso mercoledì, trasformando la sconfitta per 3-2 dell'andata in una vittoria storica all'Old Trafford.

"Sarà una partita molto dura, ma niente è impossibile", ha detto Ronaldinho. "Penso sarà una gara molto bella. Abbiamo bisogno di un risultato positivo quindi giocheremo per la vittoria, e anche loro essendo in casa se la giocheranno perché il loro allenatore li fa sempre giocare così. Ci sono tutti gli ingredienti necessari per una grande partita".

Ronaldinho & Co possono trarre incoraggiamento pensando alle due vittorie ottenute in trasferta nella fase a gironi contro Olympique de Marseille e Real Madrid CF. "Il Milan ha una forte tradizione in Champions League, quando gioca in questa competizione tutti sanno che il Milan farà il Milan", ha detto il 29enne. "Quando ero al Barcellona lo abbiamo incontrato in Champions League, quindi so cosa vuol dire vedersi davanti le maglie del Milan. Sapevamo che erano una squadra con della storia e ora che indosso io questa maglia avverto la forza del Milan".

Su Leonardo 
Andare avanti in Champions sarebbe un grande risultato, ancora più sorprendente se si pensa che la squadra è passata dall'esperto Carlo Ancelotti alla novità Leonardo. "Ha già dimostrato le sue qualità e sono molto contento per lui", ha detto Ronaldinho, felice di far parte di una squadra con una chiara impronta italo-brasiliana. "E' bello che ci siano molti brasiliani, ma la cosa migliore è che questi brasiliani siano di alto livello, questo rende tutto più facile".

"Il calcio è un grande amore per me perché sono nato in una famiglia di giocatori, io sono nato nel calcio", ha raccontato. "Sono fortunato ad avere uno stile di gioco che piace alla gente. E' un privilegio poter fare quello che mi piace di più e a mio modo, ma sono fortunato per il fatto che alla gente piace e questo mi motiva ancora di più".

Se i Rossoneri arrivassero in finale di UEFA Champions League Ronaldinho calcherebbe di nuovo il prato del Santiago Bernabéu. "Sarebbe meraviglioso", ha detto. "Ho vinto la Champions League [col Barcellona nel 2005/06]. C'è stato un momento in finale quando ho alzato il trofeo ed ero proprio accanto a [Carles] Puyol – è un'immagine che resterà per sempre nella mia testa".

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