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Rooney vuole stendere il Milan

In vista della sfida d’andata degli ottavi di finale di Champions League, l’attaccante del Manchester rispolvera il suo passato da pugile ma spende parole di elogio per Nesta".

Alla ripresa della UEFA Champions League, martedì, Wayne Rooney si ritroverà di fronte quello che considera il difensore più forte, anche se c’è da scommettere che le preoccupazioni maggiori saranno proprio per il suo marcatore.

L’attaccante del Manchester United FC sta attraversando uno strepitoso periodo di forma e negli ottavi di finale contro l’AC Milan proverà a sfuggire alla marcatura di Alessandro Nesta, che è già riuscito a contenerlo due volte a San Siro.

"Ha un ottimo senso della posizione, legge bene la partita ed è un avversario difficile da affrontare", ha dichiarato Rooney a UEFA.com, ricordando le delusioni del passato contro i Rossoneri. La prima volta, a marzo 2005, Rooney aveva 19 anni e il Manchester fu eliminato negli ottavi di finale con una doppia sconfitta di misura (1-0). Due anni più tardi, il Milan conquistò la finale, poi vinta, ribaltando il 3-2 della semifinale d’andata con un perentorio 3-0.

Rooney conferma che "è sempre difficile giocare contro le squadre italiane" e si aspetta un turno complicato contro la formazione di Leonardo. "A inizio stagione hanno avuto qualche problema, ma si sono ripresi bene e hanno fatto vedere un buon calcio: sarà una partita difficile per noi".
Nonostante l’ammirazione di Rooney per Nesta, il difensore centrale del Milan e i suoi compagni di reparto non avranno vita facile contro un attaccante mai così prolifico in carriera, e comunque già autore di una doppietta contro il Milan nella semifinale d’andata all’Old Trafford nel 2007.

Rooney ha sostituito al meglio Cristiano Ronaldo nel ruolo di bomber dopo la partenza del portoghese migliorando in maniera significativa la sua media di gol a partita, come dimostrano i 21 centri con cui guida la classifica dei marcatori nella Premier League.
Fabio Capello, Ct dell’Inghilterra e campione d’Europa nel 1993/94 alla guida del Milan, ha elogiato i miglioramenti di Rooney in fase realizzativa. Il 24enne attaccante, autore di un gol nella fase a gironi, è consapevole che dovrà essere al massimo martedì.

"In Champions League, specie nella fase a eliminazione diretta, devi  sfruttare le occasioni che si presentano perché potresti non averne altre", ha dichiarato. Nonostante abbia più compiti realizzativi che in passato, Rooney ha mantenuto intatta la generosità che lo porta a tornare sempre per aiutare i compagni.  

"Lo faccio perché voglio vincere. Qualche volta non dovrei, sarebbe meglio risparmiare le energie e restare davanti, ma è il mio modo di essere: voglio vincere e faccio di tutto per riuscirci", ha aggiunto.
Per usare una metafora hollywoodiana, potremmo dire che Rooney è l’avatar di Sir Alex Ferguson in campo, l’incarnazione della voglia di vincere del tecnico scozzese. "Ancora oggi, alla sua età, ha una determinazione e una voglia di vincere straordinarie, che riesce a trasmettere ai giocatori", ha detto Rooney a proposito dell’allenatore.

Nonostante un odio per la sconfitta proverbiale quanto quello di Sir Alex, Rooney è diventato padre nel corso della stagione e dice di avere imparato a tornare a casa e "dimenticare il calcio". Viene quasi voglia di credergli, anche perché appare molto maturato ed è il primo a riconoscere di sapere gestire meglio la sua natuale aggressività.

"Devi farlo, non hai scelta. I tackle duri non sono più consentiti e oggi rischi il giallo anche soltanto se lanci un’occhiata all’arbitro. Bisogna tenersi a distanza dagli arbitri, quasi non rivolgergli la parola, perché hanno il cartellino facile".

A 16 anni, all’Everton, Rooney possedeva già doti fisiche pari a quelle tecniche. Da bambino si allenava nella palestra di boxe dello zio, e ancora oggi indossa i guantoni durante gli allenamenti in palestra con lo United. Ma il duro che è in lui si scioglie in un’intervista televisiva in cui gli vengono rivolte domande sui compagni di squadra. Il suo volto si illumina lasciando spazio a un ghigno da ragazzino.

L'attaccante riconosce di avere un modello in Ryan Giggs, a suo avviso il più elegante della squadra e insieme a Paul Scholes l’allenatore in campo. "Fa molte cose e le fa tutte bene. Cura il proprio fisico, fa yoga, segue una corretta alimentazione, insomma è esemplare in tutto". Un avviso per Nesta e compagni, però: martedì si ritroveranno di fronte il solito Rooney.