Karembeu, profumo d'Europa
martedì 27 ottobre 2009
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L'ex centrocampista del Real Madrid e della nazionale francese parla dei suoi trascorsi nel calcio d'elite, dell'edizione in corso della UEFA Champions League e del Trophy Tour, dopo la recente tappa di Budapest.
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Due volte vincitore della coppa più ambita d'Europa con il Real Madrid CF, Christian Karembeu è la persona ideale per parlare della UEFA Champions League, che rappresenta come ambasciatore del Trophy Tour. L'ex centrocampista della nazionale francese parla dei suoi trascorsi nel calcio d'elite, dell'attuale torneo e dello stesso Trophy Tour, presentato da UniCredit, dopo la recente tappa di Budapest.
uefa.com: dopo tutti gli investimenti del Real Madrid nel mercato estivo, pensi che sia la favorita per la vittoria del torneo?
Christian Karembeu: se parliamo di calcio, parliamo di valori sportivi. Se parliamo di denaro, parliamo di aspetti commerciali e ci dimentichiamo che fondamentalmente il calcio è un gioco. A volte, una piccola squadra può batterne una grande. Quindi, il calcio fa sempre sperare di poter vincere qualcosa.
uefa.com: con tutti i campioni che giocano nel Real, qual è la ricetta per formare una squadra vincente?
Karembeu: la chiave è l'allenatore, che deve saper unire 11 o addirittura 22 giocatori gestendoli, facendoli ambientare e facendoli rendere al meglio per la squadra. Per un tecnico non è facile, ma penso che i giocatori siano abbastanza intelligenti da lasciare da parte il proprio ego. Tutti amiamo il calcio, siamo cresciuti con il pallone ai piedi e non dobbiamo dimenticarcene.
uefa.com: Karim Benzema è l'ultimo francese arrivato al Real Madrid. Hai seguito le sue partite?
Karembeu: sì, certo, perché tutti i giornalisti mi hanno chiamato prima che firmasse con il Real. Ho incontrato il presidente Florentino Pérez, che mi ha chiesto chi fosse il più forte. Gli ho parlato di Benzema, Franck Ribéry e Yoann Gourcuff. Per Karim non è facile, perché è molto giovane ed è appena arrivato da Lione. Sta semplicemente facendo il suo lavoro, ovvero segnare.
uefa.com: com'è stato vincere la UEFA Champions League con il Real Madrid per la prima volta nel 1998?
Karembeu: dentro di me sapevo di poterla vincere. Sono arrivato in squadra e improvvisamente ho iniziato a segnare e ad ambientarmi. I miei compagni erano molto fiduciosi e andavamo in campo pensando di poter vincere sempre. Abbiamo riportato la coppa a Madrid dopo 32 anni e per me si trattava del primo trofeo importante in carriera.
uefa.com: la pressione e le aspettative facevano del Real Madrid una squadra diversa dalle altre?
Karembeu: avevano vinto il trofeo cinque anni di seguito [dal 1956 al 1960], ma volevano rivincerlo. Ecco perché, quando sono arrivato, pensavamo solo a quell'obiettivo. Era come se fosse scritto. Vincere è una filosofia a Madrid e io vivevo con quella filosofia. Non c'era pressione: eri al Real Madrid per vincere la coppa, contava solo quello.
uefa.com: cosa pensi del Trophy Tour della UEFA Champions League?
Karembeu: c'è una bellissima atmosfera perché tutti tornano bambini davanti al trofeo. Per un giocatore, vincere la coppa significa trasformare un sogno in realtà. La gente, qui, viene solo per fare una foto e per toccarla, ed è bello vedere che torna a casa felice. Dobbiamo ringraziare la UEFA per l'idea di avvicinare il trofeo alla gente.